Val Venegia – Farangole – Banca delle Fede – Valle di Gares
Un Autunno strepitoso nel Cuore delle Pale di San Martino | Agordino Dolomiti
L’autunno nelle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO è una stagione meravigliosa, nella quale i colori della natura, l’inclinazione particolare dei raggi del sole e le prime nevicate contribuiscono ad esaltare ancora di più gli stupendi paesaggi di questi luoghi incantevoli; anche quando le condizioni meteo non sono eccellenti, specie in autunno inoltrato, quando le giornate si fanno più corte e le temperature più fredde, i Monti Pallidi sanno regalare ai visitatori grandi emozioni e stupendi ricordi. In questo piccolo articolo vi raccontiamo di come una giornata di ottobre data per persa per via del maltempo possa mutare in una meravigliosa avventura nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO; qui di seguito qualche scatto autunnale e le nostre impressioni su uno degli itinerari escursionistici più belli delle Pale di San Martino.
Partiamo in mattinata, piuttosto presto, dal parcheggio di Pian dei Casoni all’imbocco della Val Venegia in territorio trentino, subito al di là del Passo Valles giungendo dalla località agordina di Falcade; il fondovalle di questo splendido luogo ai piedi delle Pale di San Martino (3° sistema ufficiale riconosciuto e tutelato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO), che certo non ha bisogno di presentazioni data la massiccia frequentazione e la grande popolarità, si mostra oggi purtoppo immerso nelle nubi ed incredibilmente umido, cosa che comunque non ci scoraggia troppo considerate le previsioni meteo che fanno ben sperare. Seguiamo l’ampia e comodissima carrabile sterrata che in pochi minuti ci condue alla Malga Venegiota ed all’innesto con il Sentiero CAI 710 in direzione del Rifugio G. Volpi di Musurata al Mulaz. Il punto di partenza da noi scelto è ovviamente arbitrario: per raggiungere il Rifugio Mulaz ci sono delle alternative alla Val Venegia (che è la via meno impegnativa) quali il Passo Valles seguendo il Sentiero CAI 751 (di media difficoltà) e il villaggio di Falcade col Sentiero CAI 722 (sicuramente impegnativa dal punto di vista del dislivello).








La cartellonistica in loco è eccellente, sia per la grande frequentazione, sia per la cura evidente che i nostri vicini trentini riservano per questi luoghi. Salendo verso il Passo del Mulaz su un sentiero che si fa ben presto d’alta montagna, usciamo in pochissimo tempo dalle nubi che opprimono il fondovalle e ci godiamo le prime generose occhiate di sole della giornata; un privilegio graditissimo che gli amanti della montagna conoscono bene.




Al Passo del Mulaz (2618 m) rientriamo in territorio agordino e ci fermiamo ad ammirare dall’alto della forcella lo splendido panorama sul monte Mulaz da un lato e sulle aguzze torri del Focobon dall’altro; in basso, sul fondovalle del pianoro, scorgiamo il Rifugio Mulaz, amatissima meta escursionistica estiva situata sull’Alta Via delle Dolomiti n. 2 in posizione veramente straordinaria e panoramica.








Proseguiamo aggirando l’imponente Cima di Focobon (3054 m) su Forcella Margherita (2655 m), e, dopo la salita, ci accingiamo a risalire verso il Passo delle Farangole (2969 m), non senza qualche sforzo. A dominare il panorama in questo tratto è l’enorme mole del Mulaz, imbiancato dalle prime nevi della stagione.








Questo tratto è, dal punto di vista esursionistico, abbastanza ostico, e la presenza dei primi dieci centimetri di neve della stagione contribuisce a rendere ancora più impegnativala salita; verso la sommità della forcella alcune scalette e tratti di cordino facilitano l’ascesa e rendono questa escursione ancora più divertente ed appagante. Si tratta comunque di un bel tratto escursionistico che richiede ottima condizione fisica e conoscenza della montagna; e come per tutte le escursioni nelle Dolomiti invitiamo tutti i nostri lettori ad informarsi sempre in anticipo sulle specifiche dei diversi itinerari con guide specifiche e presso gli Uffici Turistici del territorio (contatti in calce) e di munirsi di abbigliamento adeguato alle diverse condizioni della montagna. Come sempre ricordiamo che, per chi volesse cimentarsi nei diversi sport di montagna volendo fare affidamento sulla massima sicurezza, una Guida Alpina qualificata è sicuramente la scelta migliore.








Raggiunta la Forcella delle Farangole ci soffermiamo un attimo per ammirare lo spettacolo dell’Altopiano delle Pale di San Martino che si erge di fronte a noi oltre il baratro nuvoloso di Pian delle Comelle; una vista emozionante che sicuramente vale la pena di affrontare la salita che ci si siamo lasciati alle spalle. Da qui ridiscendiamo verso la Banca delle Fede, con molta attenzione e sempre utilizzando cordini e scalette laddove presenti.










Ridiscesi a livello del pianoro per imboccare il Passo delle Fede (2670 m) ci fermiamo per pranzare ammirando la splendida cengia che percorreremo tra poco, la Banca delle Fede; utilizzata in passato come via alpina di transumanza (“fede” in dialetto agordino significa appunto “pecore”), la Banca delle Fede è un tratto escursionistico stupendo che ci collegherà alla sottostante Valle di Gares. Il luogo in cui sostiamo, nel cuore roccioso delle Pale di San Martino, è veramente monumentale e impressionante, e le poche foto che pubblichiamo non bastano certo a rendere giustizia ad una meta che certamente saprà soddisfare anche l’escursionista più esigente; vedere per credere.






Superata la Banca delle Fede, continuiamo a seguire il Sentiero CAI 755 che ci conduce verso Malga Stia; dopo un ripido ghiaione ci troviamo ad attraversare una spettacolare brughiera circondati da picchi talmente strani e fantasiosi da sembrare imponenti installazioni artistiche.




Qualche ulteriore passaggio attrezzato che richiede attenzione ci proietta sui prati d’alta montagna che degradano verso il fondovalle della Valle di Gares, nel Comune di Canale d’Agordo. Incredibilmente suggestiva la visuale a sud sul mare di nubi dal quale svettano le cime più alte delle Dolomiti, tra le quali si staglia l’imponente Monte Agner, il Gigante delle Dolomiti; e sono proprio momenti come questi che ci ricordano la fortuna che abbiamo nel poter vivere in uno dei luoghi più incantevoli del pianeta dal punto di vista naturale.






Il Sentiero CAI 755 prosegue in discesa verso Malga Stia; rientriamo pian piano nel mare di nubi e proseguiamo l’avvicinamento alla meta purtroppo sotto la pioggia, seppur riparati da diversi tratti di bosco. La temperatura è fortunatamente ancora mite e siamo ben equipaggiati per queste evenienze.


Per raggiungere l’Agriturismo Malga Stia è necessaria quasi un’ora; dall’agriturismo scendiamo invece in poco più di una mezz’ora al villaggio di Gares tramite la comodissima strada sterrata che parte dal centro del villaggio. Per completare questo itinerario abbiamo impiegato circa 7 ore; abbiamo inoltre utilizzato due auto in modo da poter ritornare agevolmente al punto di partenza per recuperare la prima. In estate è possibile utilizzare i servizi di trasporto pubblico per tornare al punto di partenza oppure rivolgersi ad un servizio di taxi privato.



