Taibon Agordino – Fason – Rifugio Scarpa Gurekian
Sentiero CAI 769
by agordinodolomiti.it
Buongiorno a tutti e bentornati sulle pagine del nostro blog per una nuova avventura dal Cuore delle Dolomiti, l’Agordino Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO!
Oggi parliamo di una piacevole escursione che abbiamo recentemente affrontato in zona Conca Agordina lo scorso weekend e che ben si configura come valida proposta autunnale e, perchè no, invernale (fino alle prime, pesanti nevicate, ovviamente). Si tratta di un meraviglioso sentiero di media montagna, per lunghezza e dislivello adatto ai buoni camminatori ma privo di difficoltà tecniche, che collega il centro di Taibon Agordino e la stupenda borgata di Soccol (Comune di Taibon Agordino) quindi a Fason ed infine al Rifugio Scarpa Gurekian lungo il Sentiero CAI 769. Un bellissimo giro, sportivo e stimolante, assolutamente indicato per chi ami camminare circondato dallo spettacolo delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO!
Era da un pò di tempo che avevamo addocchiato il Sentiero CAI 769; si tratta di un percorso nel quale ci era capitato spesso di incappare ma che non avevamo mai avuto modo di affrontare integralmente. Chiedendo in giro ad amici ed appassionati di escursioni abbiamo riscontrato come questo itinerario fosse pochissimo conosciuto e praticato, sebbene indiscutibilmente interessante e recentemente sistemato dal CAI e dalla gestione del Rifugio Scarpa – Gurekian. Approfittando quindi di una meravigliosa domenica di fine novembre, ci siamo infine decisi a cimentarci nell’escursione che abbiamo trovato sorprendentemente bella ed appagante; ci auguriamo che il nostro piccolo articolo vi piaccia e che convinca molti di voi a provare questo splendido ed originale trail delle Pale di San Martino.
Partiamo piuttosto prestino (le ore di luce sono piuttosto scarse in questo periodo) dalle aree sportive del Comune di Taibon Agordino, dove sono disponibili diversi parcheggi a disposizione dei visitatori. Questa zona, particolarmente colpita da Vaia, è stata oggetto (e continua ad esserlo) di ingenti lavori di sistemazione e miglioramento, testimoniati già dalla partenza dalla ricchezza di sentieri e mulattiere recentemente sistemate e perfettamente percorribili; uno sforzo collettivo che già di per sé merita l’apprezzamento degli amanti delle Dolomiti, che invitiamo caldamente a fare un giro in zona. Il Sentiero CAI 769 partirebbe dall’imbocco della meravigliosa Valle di San Lucano, ma può essere intersecato facilmente anche dal punto di partenza che abbiamo scelto questa volta. Come sempre, per completezza di informazione, vi invitiamo a prepararvi ad ogni escursione nelle Dolomiti, anche facile, consultando mappe, siti specializzati e gli Uffici Turistici preposti; vi consigliamo di portare con voi una buona mappa dei sentieri e, naturalmente, acqua, equipaggiamento e vestiario adeguato all’itinerario.
Seguendo le indicazioni per Fason ed i segnavia del Sentiero CAI 769, guadagnamo rapidamente quota e ci godiamo le prime visuali aeree sugli abitati di Taibon Agordino e sul Patrimonio dolomitico che li abbraccia. Come detto sopra, vale la pena ribadire che la zona è stata oggetto di un incredibile lavoro di sistemazione che ha riguardato la rimozione dei tantissimi schianti ed il rifacimento delle strade silvo-pastorali e dei sentieri escursionistici; anche se, ovviamente (vista la portata di Vaia), rimane ancora molto lavoro da fare, quello che è stato realizzato è un piccolo miracolo dolomitico che va assolutamente premiato e sostenuto.
La prima parte della nostra escursione verso Fason procede nel bosco e sempre su comoda ed ampia strada sterrata; le indicazioni per il Rifugio Scarpa – Gurekian, le fasce bicolori del CAI ed i segnavia sono frequenti e ben visibili, sebbene in molti punti la violenza di Vaia abbia fatto danni tali che servirà ancora molto lavoro per sistemare completamente le indicazioni.
Superata l’amena località di Fason, incappiamo nel più vistoso tra i danni di Vaia; il tracciato originale del Sentiero CAI 769 transita attraverso un bosco di conifere completamente abbattuto dalla furia dei venti ed è facile sbagliarsi (soprattutto consultando mappe precedenti a Vaia) e prendere questa scomoda (ed inutile) gimkana. Conviene invece rimanere sempre sulla strada principale, anche se sembra scendere al fondovalle, che permette di bypassare la zona degli schianti per ritornare sulla traccia originale del 769. Il lavoro di sistemazione fatto in questo luogo è veramente notevole e degno di lode.
Un piacevolissimo tratto di bosco, che talvolta si apre su vedute dei gruppi San Sebastiano, Cime di Zità e Talvena, Celo e Monti del Sole, ci conduce velocemente a Malga Agner de Fora, da dove avevamo cominciato il nostro anello sul Sentiero Naturalistico Fabio Miniussi poche settimane addietro (se ve lo foste perso, trovate il resoconto qui). La vista sul Gruppo dell’Agner che si gode uscendo dal bosco ed entrando nel pascolo della malga è veramente qualcosa di emozionante ed unico; provare per credere.
Da Malga Agner de Fora seguiamo il Sentiero CAI 769 fino al Rifugio Scarpa; la giornata splendida attrae in loco decine di escursionisti, che troviamo a godersi il sole nei pressi del rifugio nonostante la chiusura forzata della struttura per cause di forza maggiore. La zona, bellissima e facilmente approcciabile, rivive da qualche anno grazie agli sforzi di molte persone, primo su tutti il gestore Marco Bergamo che ha saputo pompare nuova linfa nell’attività; a lui ed a tutti gli operatori turistici dell’Agordino e delle Dolomiti vanno i nostri migliori auguri affinché possiamo tutti assieme superare questo brutto momento storico e tornare a guardare con serenità al futuro ed all’accoglienza turistica nelle nostre zona, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Un piacevole picnic al sole novembrino ci prepara al rientro che svolgiamo sulla strada dell’andata ma prendendo una piccola deviazione iniziale sul Sentiero Naturalistico Fabio Miniussi, per discostarcene poi circa a metà e rientrare a Malga Agner de Fora. La giornata è splendida e ci consente di goderci al meglio il ricchissimo panorama dolomitico della Conca Agordina, della Val del Mis e della Valbelluna.
Il rientro risulta veloce e piacevole, svolgendosi quasi esclusivamente in discesa e sempre sulla comoda carrabile. Giunti ormai nei pressi del fondovalle, approfittiamo della recente sistemazione dei sentieri per visitare l’interessante Sass de le Cros, del quale avevamo già sentito parlare ma che non avevamo ancora avuto modo di visitare di persona, ed il Sass del Userta, mitico bandito e sicario che avrebbe scelto questa zona quale covo. Particolarmente impressionante risulta il primo di questi due siti, un masso che riporta oltre duecento iscrizioni con croci, varie e risalenti ad epoche diverse, il cui significato è ancora un mistero. Una piccola chicca che gli amanti delle Dolomiti e della storia di questi luoghi non possono assolutamente farsi sfuggire!
In conclusione, abbiamo trascorso una meravigliosa giornata di trekking ai piedi delle Pale di San Martino, toccando luoghi già ben noti agli appassionati ma raggiunti con un sentiero poco noto (ingiustamente!) e godendoci una bellissima giornata invernale. Questo sentiero merita l’attenzione degli amanti dello sport nelle Dolomiti, anche solo per la cura e l’impegno profuso dal CAI e dai volontari nella pulizia e sistemazione.
Per raggiungere il Rifugio Scarpa – Gurekian da Taibon servono circa 3 ore e mezza di camminata; il dislivello, ovviamente, è marcato (circa 1000 metri), ma le specifiche del percorso lo rendono piacevole senza mai presentare salite troppo impegnative. Il Sentiero CAI 769 costituisce un’alternativa originale ed appagante alla classica salita allo Scarpa – Gurekian da Frassenè ed è un itinerario che vi consigliamo caldamente per la prossima bella stagione.
Due parole di chiusura anche su Taibon Agordino sono d’obbligo e ci sono particolarmente gradite. Questo bellissimo villaggio dolomitico della Conca Agordina, circondato da vette imponenti che precipitano a valle per centinaia di metri, si sta veramente impegnando a fondo per uscire dall’incubo Vaia e guardare ad un futuro, se non basato, quantomeno aperto all’apporto positivo del turismo sull’economia locale, da decenni dominata dall’industria.
Ovviamente, vuoi per le specifiche del luogo, vuoi per l’assenza di complessi alberghieri, non si tratta di un turismo di massa, tipico invece di altre località dolomitiche; quello che gli operatori ed i volontari di Taibon cercano di sostenere ed incentivare è un turismo consapevole fatto di amanti delle Dolomiti, della natura, dei luoghi originali: persone smaliziate ed intelligenti in grado di apprezzare appieno le unicità di un territorio dominato da una natura selvaggia e pristina racchiuso nell’intricato labirinto del cuore delle Pale di San Martino. C’è tanto che bolle in pentola e tanti sono gli sforzi finora profusi nella promozione e nell’accoglienza turistica; sono sforzi che meritano l’attenzione dei turisti e che andrebbero supportati anche da una promozione turistica seria a livello provinciale e regionale che da lungo tempo latita e viene tamponata dalle iniziative dei singoli, delle associazioni locali e dai gruppi di promozione turistica amatoriali che sono vivi e dinamici in Conca Agordina. Avremo modo di parlarne ancora, nel frattempo chi sia interessato ad approfondire può visitare le nostre sezioni dedicate a Taibon Agordino (clicca qui), alla Conca Agordina (clicca qui) e alle Dolomiti in Agordino (clicca qui).
Una strana stagione invernale si para all’orizzonte, funestata dallo spettro dei lockdown e dall’incertezza di una situazione che si evolve troppo rapidamente per fare programmi; in questo clima di difficoltà, il nostro pensiero va a tutte le persone che si trovano in difficoltà per colpa dell’epidemia ed a tutte le persone che per lavoro si trovano a dover cercare di arginarne i danni. A tutti vanno i migliori auguri della nostra redazione, affinchè ci si possa ritrovare tra non molto a godere tutti insieme non solo delle nostre bellissime Dolomiti, ma anche di tutte quelle piccole cose quotidiane, oggi quanto mai stigmatizzate, che fanno parte del vivere in società. A presto per altre avventure dal Cuore delle Dolomiti – Stay tuned!
Informazioni turistiche:
Ufficio Turistico di Agordo Tel. 0437 62105 ufficioturistico@agordo.net
Per approfondire:
Addio Jaky
Questa settimana è purtroppo venuto a mancare Jaky detto Bobino (2008-2020), carissimo amico, mascotte del nostro Team, giullare designato e compagno di tante delle nostre escursioni ed avventure nelle Dolomiti.
Non ti dimenticheremo amico, buon viaggio!