Dal Cuore delle Dolomiti
Sentiero Geologico di Arabba | Escursioni ad Arabba (Livinallongo del Col di Lana) | Agordino Dolomiti
Sentiero Geologico di Arabba | Escursioni ad Arabba (Livinallongo del Col di Lana) | Agordino Dolomiti

Sentiero Geologico di Arabba | Escursioni ad Arabba (Livinallongo del Col di Lana) | Agordino Dolomiti

Sentiero Geologico di Arabba

Livinallongo del Col di Lana | Agordino Dolomiti

 

 

Ciao amici, bentornati sulle pagine del nostro blog per una nuova avventura dal Cuore delle Dolomiti!

 

Questo articolo per il nostro team ha un gusto tutto speciale: chiudiamo infatti con esso il cerchio iniziato nel 2016 con il nostro articolo sul Sentiero Geologico di Agordo (ve lo ricordate? Se ve lo foste persi potete leggerlo cliccando qui) e proseguito nel 2019 con il Sentiero Geologico di Falcade (cliccate qui per leggere l’articolo). Un piccolo passo avanti per noi che ci permette di archiviare i tre principali Sentieri Geologici in Agordino, il Cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, nonché, soprattutto, di poter porre queste tre proposte in prospettiva. 

PRIMA DI INIZIARE, ricordiamo a tutti i lettori che l’articolo che segue NON è da intendersi come una guida tecnica escursionistica o una relazione scientifica del Sentiero Geologico di Arabba. Materiale di questo tipo abbonda già in rete ed è facilmente accessibile al lettore interessato all’aspetto più squisitamente descrittivo e tecnico-escursionistico di questo Sentiero Geologico agordino. Ricordiamo inoltre che sono disponibili opere complete e guide cartacee che trattano in maniera esaustiva l’itinerario del quale parliamo, tra cui la guida omonima realizzata dalla sezione CAI di Livinallongo; per chi volesse saperne di più, infine, ci sono i contatti dell’Ufficio Turistico di Arabba in calce all’articolo.

In piena armonia con la filosofia del nostro blog, invece, quanto trovate in questa pagina è frutto della nostra esperienza personale sul Sentiero Geologico di Arabba e rappresenta pertanto il sunto delle nostre impressioni, comparazioni e valutazioni assolutamente soggettive ed individuali. Per esperienza sappiamo però che questo approccio personale e meno schematico è una delle caratteristiche di agordinodolomiti.it che più piacciono ai nostri lettori, e speriamo che questo terzo capitolo dedicato ai Sentieri Geologici Agordini ottenga lo stesso riscontro positivo che abbiamo avuto da voi per i precedenti articoli della serie.

Sentiero Geologico di Arabba

 

Il Sentiero Geologico di Arabba è un itinerario escursionistico di interesse (ovviamente) primariamente naturalistico e scientifico che presenta all’ospite alcune caratteristiche interessanti della zona di Portavescovo ad Arabba (Comune di Livinallongo del Col di Lana in Valle di Fodom). Il sentiero in questione, percorribile in 5/6 ore secondo le tabelle in loco (anche 7/8 a seconda delle fonti consultate), abbraccia alcune cime della Catena del Padon, uno dei sette sottogruppi del Gruppo SOIUSA della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, in un ambiente alpino grandioso ed epico nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Oltre all’innegabile interesse ambientale e geologico di questo trekking, è impossibile parlare del Sentiero Geologico di Arabba senza tenere in adeguata considerazione anche l’altissimo valore escursionistico e turistico della proposta, che si svolge in una zona emblematica e fortemente rappresentativa per tutte le Dolomiti, proponendo alcuni dei paesaggi più famosi e celebrati della zona dei Monti Pallidi: la Marmolada col suo ghiacciaio, il lago ed il Passo Fedaia, Portavescovo, Arabba e la Valle di Fodom, la Val Pettorina, uno sguardo d’insieme che offre tutte le cime più famose delle Dolomiti, dal Civetta alle Tofane, Pelmo, Antelao e via dicendo fino all’Austria. Premesse ottime e potenzialità facilmente prevedibili che caricano inesorabilmente la proposta di aspettative.

Malgrado ci si aspetti una frequentazione elevata, data la nomea del luogo in ambito turistico, non è però proprio semplicissimo reperire informazioni sul Sentiero Geologico di Arabba. Fermo restando che se ne parla in molti siti, c’è poco o nulla di veramente utile in rete al di là di qualche descrizione generica riportata quasi identica in diversi portali. Anche sulle mappe la proposta è sì segnata, ma non chiaramente come ci si aspetterebbe. Una strana situazione di partenza per un sentiero che pensavamo essere tra le offerte estive di punta della Valle di Fodom. Partiamo quindi praticamente all’avventura dalla piazza di Arabba, solo con una vaga idea dell’itinerario nella sua completezza.

Salendo, qualche chiacchiera tra amici. Arabba, il Sellaronda, lo sci, il turismo, gli impianti di risalita, la stagione estiva appena passata. L’affollamento, l’inquinamento, il rumore da un lato; il desiderio di condivisione della Bellezza, la voglia di un turismo consapevole, l’istinto che porta l’uomo verso quelle guglie frastagliate che svettano verso il cielo. Discorsi di ragazzi delle Dolomiti, spesso sconclusionati; a volte seri. Si parla anche del discusso collegamento sciistico Arabba – Cortina, uno dei temi caldi del momento. Natura e uomo, Dolomiti e impianti, sport e turismo di massa; le dicotomie del nostro tempo. Ci farebbe piacere che partecipaste anche voi alla discussione, lasciando magari le vostre impressioni o opinioni nei commenti in calce all’articolo.

Sentiero Geologico di Arabba | I punti TOP

 

Paesaggi – Il termine “mozzafiato” è sicuramente il più inflazionato per descrivere i panorami dolomitici; e lungi da noi riportare in auge quella ridicola tendenza dei primi Anni 2000 che voleva “mozzafiato” anche il giardino dietro casa. Ma parlando dei panorami di questa escursione, il termine risulta quanto mai adatto. 
Il Sentiero Geologico di Arabba ci presenta alcune delle vedute più iconiche delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, sbattendo davanti agli occhi del visitatore tutta la grandezza ed imponenza dei Monti Pallidi. Ad iniziare dalla Marmolada “Regina delle Dolomiti” e dalla vedute sul Lago di Fedaia, che si palesa davanti all’osservatore in tutta la mole della sua facciata più nota e celebrata, si passa al Civetta, la “Parete delle Pareti”, il Pelmo, il “Trono di Dio”,  il Sella, il Gruppo del Nuvolau, le Tofane, Croda da Lago, Piz Conturines e Sassongher; si gira attorno e tra le cime della Catena del Padon, minori rispetto ai Titani succitati ma non meno affascinanti. Insomma, una panoramica d’insieme di una ricchezza incredibile, che sazia lo sguardo e lo spirito. 

Interesse geologico – La zona interessata da questa proposta escursionistica e culturale è indiscutibilmente ricca di attrazioni geologiche che risultano interessanti e curiose anche per i non addetti ai lavori. 
Il contrasto fra i calcari, la dolomia ed i vulcaniti creano incredibili giochi di forme e colori che si distendono dinnanzi agli occhi del visitatore ovunque si guardi. Le cime della Catena del Padon sono una miniera di formazioni eterogenee (Conglomerato della Marmolada, Formazione di Wengen, arenarie vulcanoclastiche, calcari della Marmolada, Formazioni di Contrin e Livinallongo…) che sorprendono l’occhio con il loro alternarsi. Campi carreggiati, torbiere, massi erratici contribuiscono a rendee l’escursione sul Sentiero Geologico di Arabba ancora più interessante e divertente. 
Una visita guidata o l’acquisto della succitata guida cartacea del CAI è consigliata se siete digiuni di geologia ma comunque interessati alla questione, fermo restando che parliamo di un trekking grandioso a prescindere da aspetti più squisitamente tecnici e scientifici.

Testimonianze della Grande Guerra – La zona compresa tra Marmolada e Lagazuoi fu il teatro di sanguinose battaglie tra gli eserciti del Regno d’Italia e della coalizione Austro-Ungarica e Tedesca durante la Grande Guerra, com’è noto. Visitando le cime della Catena del Padon non è quindi raro imbattersi in numerose testimonianze della Prima Guerra Mondiale, come avevamo peraltro avuto modo di osservare già questa primavera in occasione dell’Anello della Val Ornella (clicca qui). Lungo il Sentiero Geologico di Arabba si incontrano molte interessanti vestigia dei questo buio momento della storia mondiale: trincee, casematte, posterie, tutto in bella vista e facilmente accessibile. Siamo, del resto, pochi metri sotto la famossissima Via Ferrata delle Trincee, in una zona dall’altro significato storico. 

Wildlife – Malgrado si transiti in zone grandemente frequentate, la Catena del Padon rimane in estate, fondamentalmente, abbastanza tranquilla da permettere alla fauna locale (marmotte, stambecchi, vari volatili, libellule, anfibi) di vivere indisturbata. Questo costituisce l’occasione ideale di osservare gli animali presenti – sempre con le dovute distanze ed il rispetto che va dato alla loro privacy, ovviamente – abbastanza facilmente.

Sentiero Geologico di Arabba | Alcune osservazioni

 

Punto d’inizio – La scelta di far cominciare questo anello escursionistico dal Rifugio Luigi Gorza è motivata, ovviamente, dal fattore impianti: comperando il biglietto della seggiovia, si arriva a Portavescovo da Arabba in pochi minuti comodamente con l’impianto e da li si parte, si compie l’anello e si ritorna al punto di partenza, rientrando in seggiovia. La scelta, benché spiegata dalla volontà di massimizzare l’utilizzo degli impianti di risalita anche d’estate, risulta molto limitante per una fruizione interamente escursionistica dell’anello, in quanto chi salga a piedi da Arabba (e parliamo di distanze e dislivelli fattibilissimi per l’escursionista medio) si trova costretto a ripetere parte dell’anello per chiuderne il cerchio o a rinunciare ad alcuni stop per questioni di tempo. Nel nostro caso ad esempio, salendo a piedi da Arabba, cominciamo ad imbatterci nei segnavia del Sentiero Geologico di Arabba in ordine errato (il primo che incontriamo è il numero 10 di 18). Si tratta di scelte accettabili, per carità, in una località del Sellaronda come Arabba, devota quindi al turismo di massa; ma sono scelte che lasciano un pò di amaro in bocca per chi ami soluzioni meno artificiose e commerciali. Ma forse questo tipo di osservazioni è dovuto alle nostre precedenti esperienze sugli altri due sentieri geologici agordini, dove nessun impianto interessa la zona presa in esame e ci si trova invece quasi completamente immersi in un ambiente naturale.

Tabelle e segnavia – Un’altra stranezza del Sentiero Geologico di Arabba è la totale assenza di tabelle e pannelli informativi. Sia nel Sentiero Geologico di Agordo ed ancor più nel Sentiero Geologico di Falcade, un grosso aiuto alla fruizione dell’itinerario sotto il punto di vista squisitamente geologico viene dato dalle tabelle: utili mezzi di informazione, i pannelli informativi spiegano all’ospite digiuno di geologia cosa stia guardando e che valore scientifico abbia; e non è una cosa così scontata come sembra. Lungo il Sentiero Geologico di Arabba invece l’unica tabella dedicata che si incontra si trova arrivati a Portavescovo e si tratta di un pannello asettico e per certi aspetti enigmatico, posizionato quasi in disparte in un mare di tabelle e segnavia presenti in loco. Il pannello in questione presenta la mappa del percorso ed un paio di frasi emblematiche da cui si desume che l’unico modo di affrontare adeguatamente la proposta sia quello di reperire la guida cartacea all’itinerario redatta dal CAI. E questo ovviamente l’ospite potenziale lo viene a sapere, virtualmente, ai 2478 metri d’altitudine del Portavescovo. Certo, parliamo di zone d’alta montagna dove la neve, d’inverno, può rovinare questo tipo di installazioni; tuttavia ci sono installazioni che permettono in parte di ovviare a questo problema.

I segnavia sono un’altro punto di domanda; in alcune parti dell’itinerario si incontra un mare di cerchietti giallo-rossi che si spande a perdita d’occhio, in altre parti se ne cerca uno per interi minuti, aguzzando la vista in un mare di segnavia, bollini, sentieri e tracce sparse un pò ovunque. Le tabelle in corrispondenza delle 18 stazioni del Sentiero Geologico di Arabba riportano unicamente il numero progressivo, un’informazione che risulta quasi indecifrabile all’ospite che sia sprovvisto della succitata guida del CAI. In generale abbiamo avuto l’impressione che, tra tutte le proposte che ci sono a Portavescovo (il sentiero Viel dal Pan, la Ferrata delle Trincee, ecc), il sentiero geologico sia una delle meno pubblicizzate ed anche meno percorsa dagli ospiti.

Forti contrasti – Al di là degli estremismi che caratterizzano in questi giorni il dialogo tra le diverse fazioni, la nostra esperienza sul Sentiero Geologico di Arabba ci ha suscitato alcune impressioni che riteniamo opportuno condividere con i nostri lettori per chiudere questo  articolo. Quanto segue va interpretato esclusivamente come spunto di riflessione e di confronto e non come polemica, nella quale non abbiamo alcun interesse ad addentrarci. Chi voglia partecipare alla discussione è il benvenuto, come sempre, e può farlo lasciando un commento nell’apposita sezione in calce al presente articolo.  

Grandiosa e spettacolare dal punto di vista paesaggistico, la zona di Portavescovo e del Padon ha acquisito il ruolo, a partire dagli Anni ’60, di importante centro nevralgico dello sci alpino in Dolomiti. L’area è di particolare rilevanza per il Dolomiti Superski in quanto unico collegamento sciistico tra le ski aree di Arabba e della Marmolada, fra la Val Pettorina e la Valle di Fodom, fra “La Bellunese” e le piste del famosissimo ed affollato Sellaronda; un “plus” notevole per il consorzio transregionale dello sci dolomitico, che può farsi vanto, attraverso questo collegamento, dell’aggiunta della Marmolada al già famosissimo Giro dei Quattro Passi

A partire dalle famose Olimpiadi Invernali di Cortina d’Ampezzo del 1956, gli impianti di risalita hanno innegabilmente portato sviluppo ed occupazione per moltissime famiglie dei Monti Pallidi; persone che hanno potuto in tal modo continuare ad abitare le remote e spesso scomode valli dolomitiche, e non solo sopravvivere ma addirittura prosperare. Lo sci alpino costituisce da decenni il cardine dell’economia dolomitica in inverno, e nelle zone del Sellaronda (e in quelle immediatamente limitrofe, come il Padon), gli impianti di risalita lavorano a pieno regime anche d’estate, contribuendo al benessere di tutto il comparto. Malgrado queste constatazioni appaiano banali financo lapalissiane, questo benessere, va ricordato, ha un prezzo.

Ogni modificazione del paesaggio per mano umana lede l’integrità di un territorio di grande valore naturale, un territorio che, è bene ricordarlo, dal 2009, vanta il titolo di Patrimonio dell’intera Umanità. Se l’impatto sull’ambiente degli impianti di risalita (e di tutto quello che questi portano seco) si nota meno in quegli immensi luna park per turisti che sono le zone sciistiche del Trentino e dell’Alto Adige, zone che per loro definizione nascono già votate al turismo massificato dei grandi numeri, in Agordino, area essenzialmente (e, diciamo oggi, fortunatamente) ancora pristina ed inviolata, ci si fa più caso; e ci si fa ancora più caso se si parla di un sentiero geologico, quindi di una proposta che ha a che fare principalmente con aspetti naturali del territorio; e ci si fa ancora più caso, infine, se si tratta di un sentiero geologico che conta sugli impianti di risalita per la sua piena fruizione, visto l’orientamento del percorso e la scelta del punto di partenza. 

Al di là di queste piccole osservazioni, il Sentiero Geologico di Arabba è un’esperienza assolutamente consigliata, sia per il valore culturale della proposta che per la bellezza unica del contesto paesaggistico. L’anello escursionistico è semplicissimo, soprattutto se si parte, come consigliato dall’ideatore, da Portavescovo, e molto stimolante e può costituire una splendida idea anche per le famiglie per spendere una giornata di trekking nel Cuore delle Dolomiti.

Diverso dai sentieri geologici di Agordo e Falcade, quello di Arabba è un tour indubbiamente più commerciale ma non per questo meno bello o interessante. Come detto sopra, se l’interesse che avete è primariamente geologico, la guida cartacea del CAI è l’unico mezzo di decifrazione dell’itinerario; consultare l’Ufficio Turistico di Arabba è un altro consiglio utile che diamo ai lettori eventualmente interessati.

Concludiamo qui, quindi, le visite ai tre sentieri geologici agordini; in attesa di sapere come si evolveranno le cose in vista della stagione invernale, ci godiamo gli ultimi pomeriggi estivi e vi invitiamo a venire a farci compagnia, visto il clima strepitoso e le giornate terse e meravigliose. Vi ringraziamo per averci fatto compagnia anche quest’estate e ci vedremo sicuramente prestissimo per nuove storie dal Cuore delle Dolomiti – Stay tuned!

 

 

Informazioni turistiche:

Ufficio Turistico di Arabba – AFT | Tel. 0436 79130 | info@arabba.it

 

 

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2 commenti

  1. Michele M.

    ho percorso parte del SGA pochi giorni fa, dal Lech del Vescovo fino alla pista che scende da Porta Vescovo. Confermo che le tabelle con numeri a caso sono abbastanza inutili. Il sentiero inoltre è franato in diversi punti per cui è abbastanza pericoloso. Ho visto una ragazza farlo con scarpette di tela.

    1. agordino

      Ciao Michele e grazie mille per il tuo contributo!

      Purtroppo malgrado i tanti avvertimenti e consigli provenienti da tutte le parti continuiamo a vedere persone che affrontano la montagna a cuor leggero, con equipaggiamento insufficiente e senza valutare le proprie capacità. La montagna va affrontata sempre con un’adeguata preparazione, come giustamente sottolinei tu. Anche le escursioni più facili possono rivelarsi insidiose, quindi bene non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei soccorritori.

      Relativamente alle tabelle, hai visto anche tu come siano posizionate, ed è un peccato perché come visto in altri Sentieri Geologici queste possono essere strumenti molto utili alla fruizione dell’itinerario. Il luogo è incantevole comunque, che dici?

      Grazie per il tuo commento e continua a seguirci!

      Il Team di agordinodolomiti.it

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