Dal Cuore delle Dolomiti
QUESTIONE DI (S)CONFINI | QUANDO GLI AGORDINI SI ARRABBIANO | Agordino Dolomiti
QUESTIONE DI (S)CONFINI | QUANDO GLI AGORDINI SI ARRABBIANO | Agordino Dolomiti

QUESTIONE DI (S)CONFINI | QUANDO GLI AGORDINI SI ARRABBIANO | Agordino Dolomiti

agordinodolomiti.it

Questione di (s)Confini | Quando gli Agordini si arrabbiano

 

La scorsa settimana Visit Trentino, noto ente di promozione turistica della Provincia Autonoma di Trento, ha postato sul proprio profilo Instagram una splendida e molto suggestiva veduta delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO contanto di contestualizzazione territoriale (nella descrizione della foto si legge “check out this view in Val di Fassa”), invitando i fan della pagina a visitare il Trentino per godersi questa meraviglia dal vivo. Nella fattispecie, il post originale era questo:

 

Visit Trentino si appropria dell'Agner | Agordino Dolomiti

Il problema è che la montagna in oggetto (Monte Agner nelle Pale di San Martino, 3° sistema ufficiale delle Dolomiti risconsciuto e tutelato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO) non si trova in Val di Fassa nè tantomeno nella Provincia Autonoma di Trento (quindi in Trentino), nè nella Regione Trentino – Alto Adige; si tratta invece di una delle più famose vette delle Dolomiti Bellunesi, simbolo indiscusso della Conca Agordina in territorio agordino e localizzato nella Regione Veneto. A far sobbalzare davanti ai montitor molti Agordini lo scorso weekend è stata appunto l’associazione tra Trentino ed il Monte Agner, giudicata quantomeno curiosa; se è vero che Belluno (e l’Agordino di conseguenza) condivide con il vicino Trentino parte delle Pale di San Martino, altresì vero è che l’Agner si colloca esclusivamente in terra bellunese e, come più di una persona ha giustamente fatto notare sul profilo Instagram di Visittrentino, in Val di Fassa non mancano certo le vette delle Dolomiti da costringere l’ente turistico provinciale ad accaparrarsi le cime situate in un’altra regione. Inoltre, il “Gigante delle Dolomiti” (questo il soprannome più diffuso dell’Agner assieme all’embleatico “Montagna degli Agordini“) è una cima particolarmente cara agli Agordini, e toccare questa vetta è stato recepito da molti (dalla maggioranza) come un sopruso ed uno sgarbo gratuito ed imperdonabile.

 

Agner
Agner dal Col di Luna (Voltago Agordino)
Agner da Col di Pra
Agner da Col di Pra (Taibon Agordino)
Agner dai Doff (Taibon Agordino)
Agner dai Doff (Taibon Agordino)

Nelle ore immediatamente successive alla pubblicazione di questo post su Instagram è nata una sentita e movimentata protesta, veicolata anche su altri social, che ha portato in poche ore l’ente Visit Trentino alla rimozione dell’immagine oggetto del trambusto; decine di utenti infatti, agordini e non, hanno segnalato nei commenti all’azienda di promozione turistica trentina la corretta ubicazione geopolitica del Monte Agner, che indubbiamente ha poco a che vedere con il Trentino, anche con toni piuttosto vivaci e sostenuti, e il post è stato rimosso in poche ore. La vicenda è stata ripresa anche dal Gazzettino  di Belluno (Anno 130 N° 275 del 27/11/2016, pag. 14) con un articolo che giustamente ha portato l’ennesimo episodio di sconfinamento da parte dei nostri vicini all’attenzione dell’opinione pubblica bellunese; e sui social la discussione si è protratta per ore, con diversi interessanti punti di vista sulla questione. In questo articolo vogliamo analizzare alcune delle posizioni più interessanti espresse sui social su questo episodio e sul tema della convivenza tra “vicini di Dolomiti”, annosa questione che riemerge periodicamente ma che non ha per il momento una soluzione vincente ed accettata.

Agner | Agordino | Dolomiti

Agner
Agner dal Col di Luna (Voltago Agordino)

Monte Agner | Dolomiti

La maggioranza degli Agordini, stando a quanto da noi letto sui social, non ha gradito per niente l’accostamento di Trentino e Monte Agner; molte le risposte a tono, anche in lingua inglese, al post dell’ente provinciale trentino su Instagram. Del resto, tirare in ballo l’Agner significa toccare uno dei monumenti (nonchè attrazioni turistiche) più importanti ed amate del territorio agordino; ancor più grave il fatto che non ci siano parti del rilievo che confinano con il Trentino, cosa che ha fatto percepire il post come un’invasione bella e buona (certamente non l’unica) che ha dato fastidio a molti. Una minoranza di Agordini ha invece criticato la protesta, sostenendo che la pubblicità di riflesso del post poteva giovare anche al nostro territorio.

 

Nel corso della discussione, avvertita la concitazione attorno al post pubblicato, l’admin del profilo Instagram di Visit Trentino ha fatto sapere tramite commento che la foto in questione è stata scattata quando il fotografo si trovava in territorio trentino; ovviamente, ciò che è stato ribattuto all’azienda di promozione turistica trentina è che si, la foto è stata fatta dal Trentino, ma anche che il soggetto della foto (un maestoso primo piano dell’Agner) è di un rilievo fieramente ed interamente bellunese che, seppur relativamente vicino al confine provinciale (e regionale), è caratteristico di un’altra zona; come se l’ente provinciale turistico di Belluno fotografasse il Sassolungo da una delle nostre vette e ci scrivesse “Beautiful Belluno, come visit us!”; non crediamo che la cosa sarebbe presa molto bene dai nostri vicini. A ciò si sommano malumori storici, in quanto la zona colpita è già molto sensibile all’argomento confini per la questione delle laute agevolazioni fiscali dei vicini (“Possono trattenere fino al 75% dei loro soldi sul territorio […] e ancora hanno la faccia tosta di rubarci le nostre amate montagne!” si legge sulla pagina Facebook dei nostri amici di Dolomiti Sport Republik).

Agner Dolomiti

Laghetto delle Peschiere e Agner
Laghetto delle Peschiere (Taibon Agordino) e Agner

Una delle voci contrarie alla protesta, la più interessante e valida da noi incontrata, è quella dell’admin di Valle di San Lucano – Taibon – Dolomiti che obietta: “Ho iniziato la mia carriera o vita alpinistica inseguendo le montagne che vedevo all’orizzonte. Questo mi ha portato a svalicare i Passi e a scavalcare vallate e montagne, prima verso il Trentino, poi verso Bolzano, poi verso la Val Belluna poi verso il Cadore, […] Le essenze stesse dell’Alpinismo e del Turismo stanno nel “guardare oltre” nel “non fermarsi al confine”. Negare l’orizzonte per mè è uno sbaglio. E se l’Agner è all’orizzonte di Fuciade oppure nei sogni di un qualsiasi turista che visita Trentino a mè personalmente non può far altro che piacere“. Bel pensiero, ben scritto. Anche noi di agordinodolomiti.it siamo, in linea di principio, d’accordo con l’admin di Valle di San Lucano – Taibon – Dolomiti, con qualche riserva però.

Un conto è parlare di Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità, un altro conto è parlare di Trentino. Se è vero che da un lato le Dolomiti sono Patrimonio Naturale dell’Umanità (letteralmente quindi “sono di tutti”) e che parlare di confini stabiliti dall’uomo su di un’attrazione naturale vecchia di milioni di anni è insensato, è altresì vero che purtroppo viviamo in una realtà sociale ed economica caratterizzata, per quanto concerne il settore turistico, da un marketing parecchio aggressivo e competitivo dove l’immagine e il nome sono tutto; associare l’Agner, montagna bellunese per eccellenza, all’immagine del Trentino in una pubblicità rivolta a nostri potenziali clienti è fuorviante e discutibile perché non è vero: questa pubblicità vende ai potenziali clienti del Trentino qualcosa che non si trova in Trentino e che non troveranno (a meno che non guardino da Fuciade in direzione dell’Agner con binocolo o con un buon obiettivo fotografico). I confini umani ci sono purtroppo, è un dato di fatto; e la disparità di trattamento esiste anche nelle Dolomiti Patrimonio Dell’Umanità UNESCO.

La seggiovia dell'Agner
L’emblematica seggiovia del Monte Agner

Tra le obiezioni a nostro giudizio meno valide invece, troviamo l’asserzione secondo cui l’azione pubblicitaria in oggetto farebbe di riflesso pubblicità anche alla nostra zona; per noi sarebbe vero se almeno ci fosse stato il nome della montagna rappresentata, meglio con hashtag #Agner o almeno #Belluno o #Agordino, ma qui non vi è alcuna indicazione sulla reale collocazione della cima. Il potenziale cliente di Visit Trentino che vede questa foto è conscio del fatto che suddetta montagna non si trova in Trentino ma fa bella mostra di sé nella meno nota ma altrettanto bella Conca Agordina? Per come era concepito il post su Instagram di Visittrentino, il significato che ci sembra venga veicolato è che la montagna in foto sia in Trentino, il che è falso comunque la vogliamo mettere. Meglio sarebbe stato se Visit Trentino avesse presentato l’Agner come una cima raggiungibile nei dintorni (i passi Fedaia, Pordoi e San Pellegrino ci collegano alla Val di Fassa), indicandone nome e collocazione territoriale, ma la foto è stata invece rimossa.

Agner

L'Agner dal Rifugio Scarpa

Appurato quindi che ‘Trentino’ non è sinonimo di ‘Dolomiti’ (accostamento incorretto dovuto alla potenza di marketing del Trentino), ci lanciamo in un’ultima considerazione sul problema dei confini, invitandovi a dirci la vostra nei commenti sotto l’articolo; come dice bene l’admin di Valle di San Lucano – Taibon – Dolomiti, almeno relativamente alle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, sarebbe auspicabile una seria e concreta collaborazione tra le cinque province italiane coinvolte (in ordine decrescente per ammontare di area patrimonio dolomitico sono Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine), nell’interesse primariamente del bene e secondariamente della qualità dell’offerta turistica (in un sistema unitario e funzionante sarebbe possibile infatti, tra le altre cose, promuovere le Dolomiti nella loro interezza territoriale, trascendendo gli scomodi confini provinciali). Questa utopica collaborazione, spesso millantata da politici di ogni partito e orientamento, si scontra però con una realtà completamente diversa, nella quale chi ha la forza economica maggiore vince di misura anche su chi ha valide attrazioni da proporre. La vera collaborazione è possibile solo tra due entità di eguali poteri e reciproci interessi, motivati dalla convenienza nel seguire un percorso comune; e per questo motivo, difficile è credere in un rapporto paritario tra province che hanno massima autonomia ed accesso a benefici economici pressocchè illimitati e la nostra sfortunata provincia di Belluno, sempre più spopolata, recentemente “soppressa” e continuamente vessata da esempi di scorrettezza come il recente post di Visit Trentino. Pertanto, per quanto ci riguarda, allo stato attuale delle cose crediamo che tocchi ai Bellunesi (non ai politici, troppo spesso poco convinti e motivati, ma ai cittadini) difendere la propria identità ed il proprio ricchissimo patrimonio di Dolomiti con tutti i mezzi possibili, primo fra tutti internet; è lecito che chiediamo ed otteniamo rispetto, soprattutto in questioni di competenza teritoriale che sappiamo essere uno dei nostri punti di forza. E siamo certi che d’ora in avanti Visit Trentino starà più attento alla pubblicazione del proprio materiale pubblicitario.

Voi che ne pensate? Diteci la vostra nella sezione commenti; la discussione è libera e aperta a tutti, ma i commenti offensivi non saranno pubblicati.

 

Agner


 

Agordino Dolomiti

8 commenti

  1. Giorgio

    Solite vecchie storie. Finita una polemica, eccone subito un’altra e come sempre le vittime preferite sono i cugini poveri bellunesi.
    Si perché da Trento e Bolzano, gli esempi si sprecano, vecchio il loro vizio di appropriarsi di località nostrane, sia dal punto di vista fotografico, sia da quello geografico (Fuciade e Marmolada con proprietà ed impianti di risalita bellunesi, magicamente hanno cambiato regione).
    Ritornando in tema fotografico comunque, le “gaffe” sono numerose e le scuse di chi commette questi errori sempre poche, tanto che poi si ritorna nuovamente in fallo, volutamente? Chissà.
    Civetta, parete sud della Marmolada, Tre Cime di Lavaredo, Pelmo, ora l’Agner, sono tutte montagne che gli enti turistici vicini hanno fatto loro nella recente storia turistica.
    E quando non bastano queste annose questioni, ecco che ci si mettono pure i Media o alcune cartine taroccate, che inspiegabilmente inseriscono note località turistiche, tipo Cortina, o in provincia di Bolzano o in quella di Trento, con la quale non confina nemmeno tra l’altro.
    Vabbè, a parte gli errori di ignoranza a cui non ci si può fare niente, c’è da chiedersi perché non accade MAI il contrario a favore nostro?!
    Peccato perché la nostra terra, il bellunese, oltre ad avere la maggior parte delle attrazioni dolomitiche dell’intero gruppo, si è resa protagonista anche in eventi storici di grande importanza e tragedia come la prima guerra mondiale, dove l’esercito italiano e la gente delle vallate, hanno dato strenua resistenza agli austroungarici, difendendo i confini con la propria stessa vita e sopportando il freddo e le precarie condizioni delle trincee di alta montagna, dove ogni passo poteva essere la morte per mano nemica o per mano della natura, cadendo da 500/1000 metri di altezza da cime ghiacciate.
    Insomma, tutta questa indifferenza verso questa provincia è svilente, ancor di più quando sono gli stessi politici bellunesi che sembrano impermeabili a tutte queste piccole ma infinite questioni con le provincie confinanti.
    Bravi voi della pagina agordinodolomiti.it a mettere in risalto queste notizie, altrimenti mai prese in risalto da chi di dovere.
    Infine un appello ai vicini/amici del Trentino Alto Adige, siate fieri delle vostre località e continuate a pubblicizzarle come sapete, eccellenza italiana e non solo del turismo invernale. Ricordate però che chi brama cose altrui, lo fa perché non contento di quello che ha già… Avete motivo di lamemtarvi dei vostri paesaggi e sgravi fiscali?!
    Saluti

    1. agordino

      Ciao Giorgio,

      grazie per il tuo commento; effettivamente a lungo andare la faccenda inizia veramente ad incattivire gli animi. Bravo anche a te per aver espresso il tuo pensiero in maniera chiara e comprensibile anche a chi non vive come noi nelle Dolomiti e facendo una panoramica dei principali problemi di relazione tra “noi” e “loro”. Grazie ancora e continua a seguirci!

      Il team di agordinodolomiti.it

    1. agordino

      Ciao Furio,

      grazie per il tuo commento; in effetti lo scivolone dei trentini è stato notevole questa volta, e questo è solo un esempio tra i tanti che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno… Grazie ancora per aver partecipato alla discussione e continua a seguirci!

      Il team di agordinodolomiti.it

  2. Walter

    perché non raccogliere e sfruttare questi ‘scivoloni per una campagna pubblicitaria comparativa dal titolo ‘Le nostre montagne sono cosi belle che ce le ruba persino il Trentino’ oppure ‘Le nostre montagne sono cosi belle che vorrebbe persino il Trentino’. Oltre a sfruttare l’onda lunga del nome Trentino, sarebbe un modo per correggere le informazioni errate.

    1. agordino

      Ciao Walter,

      grazie per il tuo commento; sarebbe un’idea molto divertente e sicuramente di grande impatto commerciale 🙂 Solo che noi Bellunesi abbiamo più fair play dei nostri vicini!!

      Noi preferiamo sempre dare a Cesare quel che è di Cesare, e quando qualche panorama nelle nostre foto include il Trentino o l’Alto Adige, nel nostro blog lo abbiamo sempre scritto chiaramente. Viene da chiedersi perchè siamo sempre e solo noi Bellunesi ad essere trattati da ruota di scorta, pur avendo la maggior parte delle Dolomiti nel nostro territorio ed una ricchezza di montagne unica. Grazie ancora per aver condiviso con noi la tua proposta marketing e continua a seguirci!

      Il team di agordinodolomiti.it

  3. Carlo

    Buongiorno. Mi trovo d’accordo con la redazione di agordinodolomiti.it e ricordo molto bene l’episodio riguardante il monte Marmolada citato da Giorgio e l’amarezza e lo scalpore che suscitò a suo tempo.
    Pur provando a valutare interventi del genere come errori commessi in buona fede, risulta davvero difficile pensare che ognuno di essi lo sia. Dopo una prima, una seconda (una terza, quarta….) volta che ci imbattiamo in sviste del genere , sembra davvero improbabile che chi fa “marketing pulito” non si informi adeguatamente sulla vera posizione di cime, versanti, pendici e valli prima di pubblicare qualsiasi tipo di documentazione, sia essa stampata sulle care vecchie guide o informatica. Mi chiedo quanto materiale ricco di sviste sia stato già rilasciato, consultato da potenziali o effettivi turisti, ma non ancora individuato da chi è competente.

    1. agordino

      Ciao Carlo,

      grazie mille per il tuo commento; quando la gente si chiede perchè ci arrabbiamo tanto, è proprio per il danno d’immagine che simili “sviste” hanno su tutta la nostra provincia. E negli anni la cosa è anche stata segnalata alla Regione Veneto, che ha promesso a più riprese che avrebbe vigilato su situazioni di questo tipo. Come spesso accade, rimangono le promesse ma dubitiamo che sia mai stato fatto qualcosa di concreto, dato che questi sgradevoli episodi continuano a palesarsi di tanto in tanto. Vigiliamo tutti, non lasciamoci prendere in giro!

      Grazie per aver partecipato alla discussione e continua a seguirci!

      Il team di agordinodolomiti.it

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