PONTE DELL’IMMACOLATA AL MONTE PORE | ESCURSIONI AL PASSO GIAU
COLLE SANTA LUCIA, DOLOMITI UNESCO
In questi giorni di attesa per le prime importanti nevicate che inaugureranno appieno la stagione sciistica nel Dolomiti Superski (sebbene buona parte delle piste sia stata resa accessibile dall’innevamento programmato e dall’instancabile lavoro dei nostri impiantisti), come l’anno scorso il meteo ci ha regalato per il Ponte dell’Immacolata alcune splendide giornate di sole caratterizzate da forte inversione termica e clima molto mite; con condizioni del genere, è stato impossibile non approfittarne per fare una bella escusione invernale nelle nostre amate Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Tantissimi sono stati anche quest’anno gli ospiti che hanno scelto le Dolomiti e l’Agordino quale meta per la festività dell’Immacolata Concezione: la maggior parte ha voluto celebrare l’inizio della stagione sciistica testando le piste dei nostri comprensori (il Sellaronda è infatti accessibile in entrambi i sensi da una settimana, nel comprensorio del Civetta si sono aperti i collegamenti intervallivi mentre a Falcade la nuova pista “La Volata” sta facendo il pieno di passaggi), altri ancora sono stati richiamati dall’ormai tradizionale Cortina Fashion Weekend nella vicinissima Conca Ampezzana; in tutto il territorio non sono mancati comunque gli escursionisti e gli amanti delle passeggiate, segno che in montagna in inverno, pur in assenza di neve naturale, c’è comunque la possibilità di svagarsi con attività sportive appaganti e, naturalmente, con paesaggi meravigliosi ed unici al mondo.
Ovviamente, le giornate sono molto corte in dicembre e siamo comunque nella stagione fredda, quindi è necessario valutare bene dove andare e fornirsi di equipaggiamento adatto ai rapidi cambi di temperatura ed al terreno ghiacciato; se non siete pratici delle nostre zona, potete sempre rivolgervi ai nostri preparatissimi Uffici Turistici per informazioni sulle passeggiate da fare in questo periodo oppure, se siete intenzionati a provare qualcosa di più adrenalinico, potete consultare le nostre Guide Alpine (clicca qui) che sapranno offrirvi un’esperienza decisamente più forte ma sempre con il massimo livello di sicurezza e controllo della situazione.
Alla ricerca di un’escursione non molto impegnativa ma panoramica, abbiamo optato questa settimana per il Monte Pore nel Comune ladino di Colle Santa Lucia in Alto Agordino, nello scenario di quello che per noi è uno dei posti più belli delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO: il Passo Giau. In questo articolo il nostro Ponte dell’Immacolata al Monte Pore, nel cuore delle Dolomiti.
Il Monte Pore è un rilievo di 2405 metri, di origine prevalentemente vulcanica, collocato nella parte settentrionale del Comune agordino di Colle Santa Lucia, magnificamente circondato dalle maestose vette delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO (gruppo delle Dolomiti Settentrionali a nord ed a ovest, Pale di San Martino e Dolomiti Bellunesi a Sud, gruppo della Marmolada ad Est) nello straordinario ed unico contesto paesaggistico del Passo Giau che congiunge l’Agordino (Valle del Cordevole) all’Ampezzano (Cortina d’Ampezzo).
Questa montagna ha un passato molto famoso ed importante: fino alla fine della Grande Guerra infatti, il Monte Pore si trovava nelle immediate vicinanze del confine tra gli antichi Stati della Serenissima Repubblica di Venezia (successivamente Regno d’Italia) e del Tirolo austriaco (regione al quale appartenevano i Comuni di Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana, oggi Agordino, Provincia di Belluno), e fu per secoli motivo di dispute confinarie tra i due stati a causa della presenza di alcuni giacimenti di ferro (siderite manganesifera per la precisione) situati alle pendici del rilievo; si tratta delle Miniere del Fursil (vedi scheda), oggi preziosissima e ben valorizzata risorsa turistica di Colle Santa Lucia (per informazioni sulle Miniere del Fursil trovate i recapiti della Pro Loco di Colle Santa Lucia e dell’Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan in calce a questo articolo). A far gola a Veneziani e Tirolesi ed a turbare la tranquillità del confine erano le caratteristiche uniche del ferro del Fursil che veniva estratto dal Monte Pore, ovvero l’elasticità, la bassissima ossidabilità e la resistenza che l’apporto di manganese presente naturalmente nel giacimento donava al minerale di ferro, rendendolo particolarmente indicato per la produzione di armi; malgrado le dispute, il fiorente commercio del ferro del Fursil fu gestito per secoli dal Vescovado di Bressanone (il cui simbolo, l’agnello, veniva impresso sui lingotti di ferro; il ferro del Fursil veniva per questo motivo chiamato anche “Ferro dell’Agnello“) e venduto principalmente proprio ai veneziani che lo esportarono in tutta Europa (sono state rinvenute spade realizzate con il Ferro dell’Agnello tra gli oggetti di nobili spagnoli ed inglesi). L’attività mineraria alle falde del Monte Pore è attestata a partire dal XII Secolo e si protrasse per molto tempo, fino al rapido declino a metà del XVIII Secolo; gli scavi ripresero poi brevemente nel 1938 per poi interrompersi definitivamente nel 1945; in tempi recentissimi, l’area delle Miniere del Fursil è stata oggetto (ed è attualmente oggetto) di un accurato recupero che ne renderà la secolare storia pronta alla fruizione in chiave turistica. L’itinerario che collegava le miniere del Fursil al Castello di Andraz (e successivamente alla Valparola) è noto come Strada da la Vena ed è anch’esso apprezzata attrazione storica e culturale legata alla fiorente estrazione mineraria in Val Fiorentina (clicca qui per leggere il nostro articolo sulla Strada da la Vena). Il Monte Pore è quindi un’attrazione interessante anche dal punto di vista storico e culturale oltre che per l’innegabile valore paesaggistico.
Alla vetta del Monte Pore si accede seguendo il Sentiero CAI 463 che si intercetta sia dal centro di Colle Santa Lucia (noi l’abbiamo usato a settembre per intercettare la Strada da la Vena) che dal Passo Giau nella zona di Fedare [Fedàre]; per la nostra piccola escursione, date anche le ridotte ore di luce a disposizione e per presentare ai nostri lettori un facile giro da fare in mezza giornata, abbiamo deciso di partire proprio dal Passo Giau e ritornare, raggiunta la vetta, al punto di partenza, ma sicuramente in futuro non mancheremo di percorrere integralmente il 463 dal Giau a Colle Santa Lucia o viceversa, data la grande bellezza che deve avere questo splendido itinerario in estate.
Raggiungiamo quindi il punto di partenza della nostra escursione, il Rifugio Fedare, che troviamo già di mattina bello pieno di turisti; non siamo gli unici ad aver approfittato della splendida giornata per una passeggiata in montagna, infatti ci imbattiamo da subito in alcuni gruppi di escursionisti e famiglie che si godono il sole.
Fin dalla partenza ammiriamo il superbo panorama dal Passo Giau, con Averau e Nuvolau quali protagonisti indiscussi del paesaggio seguiti da Cernera, Croda da Lago, Lastoi de Formin; in direzione della Val Cordevole a dominare è invece il nostro magnifico, sublime Civetta. Mano a mano che saliamo su sentiero largo e poco pendente, compaiono dietro di noi il Pelmo, detto Caregòn del Padreterno [“Sedia di Dio”], diverse vette delle Pale di San Martino e le vette delle Dolomiti Bellunesi, ovvero le cime principali della Val Fiorentina, della Conca Agordina e Val Biois e della Val di Zoldo; il panorama qui è tutto sul ricchissimo patrimonio montano della Provincia di Belluno.
La salita di fa leggermente più marcata quanto più ci approssimiamo alla vetta del Monte Pore: si tratta sempre e comunque di un itinerario piuttosto semplice (alla portata di qualsiasi buon camminatore) e che richiede solamente un minimo di attenzione nei punti di massima pendenza. Dalla sottostante Val Fiorentina salgono correnti di aria calda che ci permettono di toglierci le giacche salendo; i più temerari del nostro gruppo procedono addirittura in maniche corte. Mentre approcciamo l’ultima parte della salita che ci porta alla vetta, camminiamo sulla prima neve della stagione, accontentandoci di questa in attesa delle vere nevicate che sono attese per i prossimi giorni; la giornata è splendida e siamo comunque molto contenti di avere l’occasione di fare qualche bella escursione anche a dicembre.
Quando siamo ormai prossimi alla cima del Monte Pore, ecco che la vista si apre sulla Valle di Fodom con il Massiccio del Sella e sul gruppo della Marmolada, la Regina delle Dolomiti; dal Pore ci godiamo lo splendido panorama a 360° sulle vette del cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO mentre ci fermiamo per pranzare.
Il punto di osservazione offerto dalla vetta del Pore si rivela ottimo per avere una visione d’insieme dei diversi sistemi delle Dolomiti; tra le montagne che si vedono meglio da qui ci sono il Sella, la Marmolada e gruppo della Marmolada, il Civetta, il Pelmo, la Tofana di Rozes, le montagne del Passo Giau; molti altri gruppi si intravedono all’orizzonte da questo luogo. Una splendida terrazza panoramica sulle Dolomiti accessibile praticamente ad ogni escursionista in meno di due ore.