Monte Pizzon: sul tetto dei Monti del Sole nel Cuore selvaggio delle Dolomiti
Escursioni in Agordino, Cuore delle Dolomiti UNESCO
Il Monte Pizzon. Per tutta la primavera abbiamo incessantemente guardato a questa cima con un senso quasi di ansia e trepidazione, aspettando che le nevi in quota finalmente si sciogliessero e che le condizioni fossero ideali per apporciare la vetta più alta dei Monti del Sole, il Monte Pizzon, anche noto come Piz di Mezzodì. Dopo un inverno dedicato all’esplorazione delle pendici di questo spettacolare gruppo delle Dolomiti, ci siamo finalmente.
Il perchè i Monti del Sole ci risultino così affascinanti non è faile da spiegare. Un pò sicuramente è per la forma particolarissima di questo gruppo montuoso (basti pensare alle torri dei Feruch, che con le loro sagome frastagliate ed aguzze coronano a sud la Conca Agordina, Cuore delle Dolomiti) o forse sarà per via fascino misterioso che da sempre avvolge queste selvagge montagne, praticate di norma da escursionisti esperti e conoscitori della zona. Fatto stà che, come appurato in occasione delle altre nostre visite (ad esempio per l’articolo sulla Tagliata di San Martino o sul Bus de le Neole), questi luoghi si confermano tra le nostre mete escursionistiche agordine preferite per originalità del paesaggio, l’inaspettata ricchezza di storia e caratteristiche veramente uniche.
Approfittando di una splendida giornata estiva, la prima utile per un’ascesa in quota dopo una primavera molto variabile, ci siamo quindi fiondati alla località di Forcella Franche tra i Comuni di Rivamonte Agordino e Gosaldo con l’intento di salire su uno dei punti d’osservazione più alti della catena dei Monti del Sole, la croce del Pizzon. Inutile dire che le nostre aspettative su questa escursione sono state ampiamente ripagate, e che i pochi scatti fatti in questa giornata sicuramente non rendono adeguatamente onore al paesaggio incredibile che ci siamo ritrovati ad ammirare; in questo breve articolo continuiamo a raccontarvi di uno dei luoghi più strani ed interessanti (ed al contempo meno visitati) delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Giunti a Forcella Franche, punto nevralgico per molti sentieri della zona, abbiamo imboccato il Sentiero CAI 875 che parte a destra del nuovo Centro Turistico “Umberto Bedont”; la zona è dotata di una bella area picnic sempre ben curata e nelle immediate vicinanze si può visitare una originale calchéra (forno per la cottura della calce) recentemente recuperata o raggiungere a piedi in pochi minuti molte mete dei dintorni, come il Centro Minerario di Valle Imperina. La salita si fa subito molto marcata, e già dai primi passi ci sentiamo di sconsigliare questa escursione a persone non allenate o famigile con bimbi piccoli; in molti punti la segnaletica è minima e richiede una certa familiareità con l’ambiente di media e alta montagna, senza contare che ci sono alcuni passaggi piuttosto pericolosi se affrontati a cuor leggero. Si va incontro alla montagna praticamente incontaminata, quindi se non siete certi delle vostre capacità ma desiderate comunque esplorare la zona dei Monti del Sole, non possiamo che consigliare di affidarvi ad un’esperta Guida Alpina che vi permetta di godervi la salita e la vetta senza troppi problemi; sono soldi ben spesi.
Nonostante la ripidità del sentiero, che consigliamo di affrontare di mattina e quindi con l’ombra, fin da subito veniamo ammaliati da spettacolari vedute su Rivamonte Agordino e sulla Conca Agordina e sulle splendide vette che fanno da maestosa cornice al Cuore delle Dolomiti: Agner (Pale di San Martino), Pelsa, Civetta, Moiazza, Gruppo del San Sebastiano, Pelmo, Talvena… e la visuale si allarga mano a mano che si sale.
Giunti al primo pianoro superata la salita iniziale, ci addentriamo in un folto tratto di bosco (nel quale non è facilissimo orientarsi e trovare la giusta strada) per uscirne dove la foresta lascia spazio alla vegetazione di alta montagna; da qui continuiamo a salire con il Sentiero CAI 875 godendoci l’ampio panorama che questo tratto ci regala e lo stranissimo, affascinante ambiente dei Monti del Sole di cui parlavamo all’inizio.
Da dove iniziano i ghiaioni, la salita si fa decisamente più impegnativa; consigliata come si diceva prima la presenza di una Guida Alpina se non siete pratici di escursioni in montagna e di questa zona in particolare. L’ambiente montano di questa parte dell’escursione è comunque molto particolare ed interessante, e siamo sicuri che questa escursione piacerà moltissimo ai visitatori alla ricerca delle genuine e selvagge Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Superata la prima forcella ci ritroviamo ad attraversare un ampio ghiaione con vista panoramica sul gruppo dell’Agner (Pale di San Martino); da qui si gode di una visuale completa su questa splendida catena montuosa, alla quale i pochi scatti in piena esposizione non rendono certamente giustizia; vedere per credere.
Superato questo tratto ci si imbatte in un passaggio nel quale è necessario salire aiutandosi anche con le mani, perciò ribadiamo ancora una volta il carattere decisamente alpinistico di questa escursione ed invitiamo chi sia interessato ad esplorare questi luoghi a prendere tutte le dovute precauzioni. Ciò detto, siamo ormai prossimi alla meta, un breve tratto ci separa dalla croce del Monte Pizzon, meta della nostra escursione.
L’ultimo tratto in cresta si rivela veramente molto suggestivo ed appagante; da un lato lo splendido panorama sulla Conca Agordina, dall’altro la Valle del Mis, le Vette Feltrine e la Valbelluna. La Provincia di Belluno rivela in questa escursione la straordinaria ed ineguagliata ricchezza di cime delle Dolomiti UNESCO, in quantità tale che è facile comprendere perchè venga definita la “Provincia delle Dolomiti“. Sono luoghi sicuramente fuori dal turismo di massa (con qualche eccezione, ovviamente), ma è qui che viene chi è interessato a vivere le Dolomiti in chiave alpinistica ed escursionistica, piuttosto che commerciale. Non siete mai stati nelle nostre zone? Beh, dovreste venire a trovarci, anche per poter fare gli adeguati paragoni.
Dal tetto dei Monti del Sole si gode di un panorama incredibilmente spettacolare; oltre alle zone visibili già durante l’ascesa, meravigliosa è la vista sul gruppo dei Feruch che si ha da questa posizione. Il cuore roccioso dei Monti del Sole si rivela in questo luogo nella sua veste più suggestiva, con le sue straordinarie torri rocciose, lo splendido panorama sul Lago del Mis e la Valbelluna, visuale verso nord sgombera fino alle Alpi austriache: un vero spettacolo per tutti gli amanti della montagna e delle Dolomiti UNESCO.
Per l’ascesa alla croce del Monte Pizzon abbiamo impiegato circa due ore, ed altrettante per la discesa lungo lo stesso sentiero; ciò significa che, partendo la mattina, potete avere a disposizione il pomeriggio per visitare alcune delle attrazioni della zona, come i villaggi di Rivamonte Agordino e Gosaldo, il Centro Minerario di Val Imperina, i musei e monumenti di Agordo, la Valle di San Lucano e moltissime altre splendide attrazioni turistiche della Conca Agordina. Nonostante, ribadiamo, non sia una meta adatta a tutti i tipi di turista, l’escursione alla croce del Piz è una genuina avventura tra i colossi di dolomia delle Alpi, un’esperienza che, siamo certi, non mancherà di regalare forti emozioni a chi è alla ricerca della natura incontaminata, di suggestivi panorami alpini, di qualcosa in più della solita gita alla malga o al rifugio.
Salve….ancora una volta avete fatto un lavoro preciso e completo sotto tutti i punti di vista.Mi ritrovo totalmente nella vostra descrizione, da buon RIVANEL non posso che complimentarmi.
Ciao Dario,
grazie a te per il sostegno continuo che ci dai, per noi è importantissimo avere riscontri così positivi anche dai nostri valligiani!! Grazie ancora e continua a seguirci!
Il team di agordindodolomiti.it
Bella descrizione e splendide foto. Ma non ci siamo con i tempi: 2 ore per 1250 m di dislivello in salita. Forse di corsa! Mezza giornata, anzi 4 ore, per un’escursione del genere. Sui monti del Sole poi, dove è un attimo perdersi; poi il pomeriggio al centro commerciale? Questo è uno scherzo! Certo è possible. Ma le indicazioni devono essere per l’escursionista medio, seppur esperto, non per superman. Abbiamo già fatto esperienza di ritorno dal Bus delle Neole, scendendo per la Val Fresca un sentiero segnato in viola con i “colori del parco”: tanto di cartello che lo indicava in valle (in salita), ma dove ad un certo punto è sparito il viola. E la prospettiva di rifare in salita 500 m di dislivello fino in forcella per ridiscendere per il sentiero 874 o passarvi la notte. Alla fine abbiamo risolto, ma siamo giunti alle auto alle ore 20. E il centro commerciale era ormai chiuso! Per il resto, il sito è molto utile e valido. Complimenti.
Ciao Girolamo,
grazie mille per il tuo contributo, ci hai aiutati a rendere questo punto più chiaro per tutti i nostri lettori. Ne approfittiamo per ricordare a tutti che quello che scriviamo non va preso come una guida tecnica escursionistica, quanto piuttosto una semplice (e speriamo gradevole) recensione di esperienze che viviamo in prima persona, perciò, ci raccomandiamo con tutti, fate sempre affidamento a carte topografiche, personale degli uffici turistici provinciali, Guide Alpine o Accompagnatori di Media Montagna o altre fonti di informazioni autorevoli prima di affrontare QUALSIASI tipo di escursione in montagna, soprattutto se per voi è la prima volta.
Ciò detto, per noi la montagna è svago e relax, quindi la prestazione è l’ultima delle nostre preoccupazioni, te lo assicuriamo 🙂 In 4 ore circa abbiamo completato salita e discesa, tieni conto però che conoscevamo già il sentiero, questo sicuramente ci ha aiutati. Che la situazione della segnaletica in Conca Agordina sia terrificante, e ancor di più sui Monti del Sole, su questo non possiamo che essere d’accordo con te, ed abbiamo già avuto modo di parlarne in diverse occasioni sul nostro blog. Nell’articolo infatti invitiamo a particolare preparazione e cautela per questo giro in montagna, premessa che accompagna tra l’altro ogni articolo escursionistico di questo nostro progetto; come vedi, la tua esperienza ci conferma che l’escursione si svolga in ambiente veramente incontaminato e selvaggio, punto forte del Cuore delle Dolomiti e dei Monti del Sole in particolare.
In quanto al centro commerciale… ci riferivamo al Centro Minerario di Val Imperina, il complesso minerario situato proprio ai piedi dei Monti del Sole e che si può raggiungere facilmente da Forcella Franche. Niente acquisti quindi, solo storia e cultura di uno dei centri industriali più antichi ed importanti del Veneto e della zona dolomitica in generale. Per approfondire ti invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata su questo blog (Cosa fare > Storia > Centro Minerario di Val Imperina).
Grazie mille per aver condiviso con noi la tua esperienza, che speriamo, nel complesso, non sia stata poi male, tmpistiche a parte; mandaci qualche foto se vuoi e le pubblicheremo volentieri!
Grazie ancora e continua a seguirci!
Il team di agordinodolomiti.it
Complimenti per le foto e l’accurata descrizione,a mio modesto parere la segnaletica dei sentieri va bene così com’é (quasi inesistente)altrimenti svanirebbe il gusto dell’avventura che caratterizza questo splendido gruppo montuoso.
Una curiosità: visto il periodo non avete mica incontrato qualche decina di zecche a darvi il benvenuto?!
Sopra Gena ne ho trovate anche a Gennaio…..
Ciao Milos,
grazie mille per il tuo commento; hai ragione, buona parte del fascino dei Monti del Sole deriva proprio dal loro essere selvaggi ed inesplorati; nell’articolo e nelle pagine dedicate abbiamo infatti indicato chiaramente tutte le difficoltà oggettive che questo splendido gruppo montuoso presenta, in modo che i nostri lettori sappiano che sono luoghi stupendi ma anche molto inseplorati e che richiedono attenzione!
Quanto alle zecche, piaga di tutte le Dolomiti… per fortuna in quota non si incontrano!
Grazie per il tuo commento e continua a seguirci!
Il team di agordinodolomiti.it
Complimenti!!
Sto cercando di organizzarmi per venire dalle vostre parti (probabilmente ormai in primavera o estate); è davvero così facile, nella zona in questione, ritrovarsi le zecche attaccate alla pelle? Hai scritto che in quota non si trovano; si trovano fino a che quota?
In ultimo sto cercando di capire se quella che avete salito è la cima più alta o è la Cima Nord. Nel caso mi sai dire se è semplice arrivare dalla Cima Nord alla cima più alta?
Ciao Francesco,
grazie mille per il tuo commento!
Per quanto concerne le zecche, ti consigliamo di rivolgere le tue domande a persone ben più preparate di noi in materia, ovvero all’Ente Parco o agli sportelli informativi della ULSS 1 Dolomiti; professionisti preparati e competenti sapranno certamente darti tutte le indicazioni utili per affrontare questa ed altre escursioni senza spiacevoli conseguenze. Rispondendo però al tuo secondo quesito, l’habitat ideale della zecca sono prati e boschi, dove questi animali possono facilmente attaccarsi ad animali più grossi in transito. Ne consegue che si è relativamente al sicuro da questo insetto in ambiente alpino, dove rocce e mughi compongono un territorio troppo arido ed inadatto ai loro scopi alimentari.
Per quanto riguarda la salita oggetto della nostra recensione, questa si svolge interamente su pratico Sentiero CAI; viaz alternativi sono da verificare con chi li ha fatti e la zona è molto selvaggia e scarsamente frequentata rispetto ai gruppi dolomitici vicini. Uffici Turistici del territorio e Guide Alpine possono sicuramente aiutarti a programmare la tua uscita.
Grazie per il tuo contributo e torna a trovarci!
Il Team di agordinodolomiti.it
Concordo che le due ore per salire traggono parecchio in inganno: ci impiega due ore chi è PARTICOLARMENTE allenato.
Io cammino e parecchio, e avevo a trainarmi mio nipote che è un camoscio, ma per salire abbiamo impiegato tre ore abbondanti
Ciao Riccardo, grazie per il tuo commento!
Beh si, i tempi che riportiamo sono sempre soggettivi in quanto descrivono le nostre esperienze in montagna; il CAI o altri soggetti sono preposti a fornire le specifiche “ufficiali” delle escursioni trattate.
Ciò detto, speriamo che l’esperienza dolomitica vi sia piaciuta!
Grazie per il commento e continua a seguirci!
Il Team di agordinodolomiti.it