Laste – Monte Migogn – Passo Fedaia (Sentiero delle Creste)
Il Risveglio delle Dolomiti
Rocca Pietore | Agordino Dolomiti
Si sono dette già molte cose sugli avvenimenti delle ultime due settimane, e molte seguiranno per un lungo periodo a venire, vista la portata eccezionale dell’evento. La devastazione che ha colpito la nostra terra e la Provincia di Belluno è al momento sotto gli occhi di tutti, e le immagini della distuzione del territorio Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO stanno facendo rapidamente il giro del mondo. Il danno ambientale, dicono incalcolabile, è straziante da vedere, mentre si è costretti purtroppo ad attendere per calcolare il danno a lungo termine che l’alluvione e la tempesta del 29 ottobre 2018 hanno arrecato alla nostra economia ed alla nostra società.
Eppure, pur nel disagio e nella distruzione, non sono mancati in questi tremendi giorni i momenti veramente belli e umani, quelli che sanno infondere speranza nei cuori e la forza di guardare avanti con rinnovata energia e vitalità. Innanzitutto il coraggio di tutte le persone impegnate in prima linea nell’emergenza, tantissimi volontari e professionisti che hanno fatto un ottimo lavoro per garantire la sicurezza di tutti, qui come in ogni altra situazione di pericolo. Per non parlare poi della macchina della solidarietà, che ha saputo dimostrare ancora una volta come gli Italiani sappiano essere generosi oltre ogni immaginazione nelle situazioni di difficoltà. Ciò che sarà inoltre ricordato delle scorse settimane è, infine, il carattere degli Agordini, (Bellunesi e Veneti), già all’opera in prima persona subito dopo la tempesta per sgomberare strade, ripulire sentieri, sistemare i danni.
In Agordino, Comuni della zona della fascia alta sono stati quelli che hanno subito più danni; oltre al vento che ha sferzato implacabile, nelle strette valli di Fodom, Pettorina, Cordevole e Fiorentina l’acqua ha mostrato ancora una volta la sua devastante potenza distruttiva. Rocca Pietore ha riportato danni gravissimi ed è tutt’ora in situazione di emergenza; proprio questo Comune sta diventando giorno dopo giorno il simbolo della rinascita del terriorio Agordino. Del tutto casualmente, avevamo deciso di fare un giro in montagna proprio in questa zona il weekend precedente il disastro; lo pubblichiamo orgogliosamente per ribadire che, seppur colpiti, feriti e messi in crisi, ci siamo rialzati in tempi record e saremo pronti per l’imminente stagione invernale alle porte – Forza Rocca Pietore, forza Agordino!
Un altro spettacolare weekend di ottobre ci ha accompagnato lungo uno dei sentieri più belli e panoramici della zona dell’Alto Agordino, il Sentiero delle Creste. Si tratta di un tracciato escursionistico assolutamente imperdibile che collega la stupenda frazione di Laste (Comune di Rocca Pietore) con il Passo Fedaia ai piedi della Marmolada, la Regina delle Dolomiti. Il perchè questo è uno degli itinerari che non dovete assolutamente perdervi lo vedremo assieme in questo piccolo articolo; come al solito, ricordiamo ai nostri lettori che un piccolo testo e qualche foto non rendono pienamente giustizia agli spettacolari scenari che ci regalano le Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO e che vi invitiamo a visitare di persona il Cuore delle Dolomiti per rendervi conto di quanto spettacolare ed affascinante sappia essere questo angolo delle Alpi.
Raggiunta in mattinata la stupenda frazione di Laste, una delle frazioni più suggestive della Val Pettorina ci dirigiamo verso il piccolo e panoramico abitato di Ronch, punto di partenza del nostro itinerario. Per intraprendere il Sentiero delle Creste c’è inoltre la possibilità di partire dal centro di Laste e seguire le indicazioni per Malga Laste attraverso la frazione di Davare fino all’innesto con il Sentiero delle Creste (abbiamo già trattato questa splendida passeggiata in un articolo dello scorso febbraio – clicca qui).
Laste è uno degli abitati più particolari ed originali delle Dolomiti UNESCO: collocato su un altopiano ampio e spazioso, con vista straordinaria su Civetta, Pelmo, Gruppo del Cernera, Lagazuoi, Croda Rossa e Col di Lana (tra le altre vette visibili in zona), Laste è caratterizzato dai grandiosi monoliti di Laste (Sass de Rocia, Sass de la Murada, Sass de la Gusela): si tratta di enormi colonne dolomitiche, situate in prossimità dell’abitato di Laste, che si stagliano verticali per decine di metri. Il Sass de la Murada ospitava nel Medioevo una piccola torre difensiva, dalla quale prende il nome; i monoliti sono invece al giorno d’oggi una rinomata palestra di arrampicata, una delle più amate della zona agordina. Interessante ed originale anche il piccolo e grazioso Bivacco sotto le Stelle.
Laste, un tempo centro vitale e molto popolato, ha subito negli ultimi trent’anni un drammatico spopolamento a seguito della chiusura di molti servizi in loco e delle obiettive difficoltà legate alla viabilità. Tuttavia Laste sopravvive nel dinamico mondo del turismo moderno grazie alla spettacolare bellezza del suo panorama, alla particolarità dei suoi abitati ed al lavoro costante e prezioso dei tanti volontari che operano in questo luogo. Ricordiamo tra le tante iniziative portate avanti recentemente la mappatura dei sentieri di Laste, contanto di QR Code, e l’organizzazione di eventi sportivi e turistici quali Laste CiaspaMoon.
Da Ronch inziamo quindi la salita alla volta della cima del Monte Migogn (2384 metri, Gruppo della Marmolada, 2° dei 9 sistemi riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO). Il sentiero è ovunque ottimamente segnalato, ma come sempre consigliamo di portare con sè una buona mappa della zona per fugare eventuali dubbi.
Intercettiamo subito il Sentiero delle Creste con facilità ed iniziamo la salita al Migogn; il tracciato risale quasi linearmente il rilievo e si impenna marcatamente fin dalla partenza. Tuttavia mentre si sale ci godiamo i vivissimi colori di questo autunno spettacolare e la vista che si fa sempre più aerea su gruppo Pelmo – Croda da Lago (1° dei 9 sistemi riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO), sul gruppo Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi e Vette Feltrine (3° sistema ufficiale) e sulle Dolomiti Settentrionali (5° sistema ufficiale).
In circa un’oretta risaliamo con calma il pendio fino al primo pianoro, trovandoci al cospetto dela gigantesca mole della Marmolada; da qui un’ultima salita ci separa dalla vetta del Migogn, segnalata da una croce. La giornata splendida ed il sole ancora molto caldo danno degno risalto alle vette del gruppo della Marmolada ed al superbo panorama che il Sentiero delle Creste ci regala.
Oltrepassata la croce del Migogn, continuiamo seguendo l’itinerario che attraversa le creste del gruppo della Marmolada; il Sentiero delle Creste propone in questo tratto qualche passaggio leggermente tecnico ma si rivela nel complesso abbordabile per la maggior parte dei buoni escursionisti con un minimo di preparazione. Nella sua interezza l’itinerario non è neppure troppo lungo e consentirebbe anche di rientrare al punto di partenza attraverso i vari bivi che riporano a Malga Laste e quindi a Laste. In questa versione del nostro tour abbiamo però scelto di completare l’itinerario in tutta la sua lunghezza: se siete interessati a questa seconda opzione è necessario munirsi di due auto o di utilizzare i servizi di trasporto pubblici (clicca qui) o privati (clicca qui) per il rientro a Laste una volta raggiunto il Fedaia.
Superata le località di Tabié del Lof (2333 metri) e Zima de Angaréze (2353 metri) ci troviamo ormai prossimi alla discesa al Passo Fedaia; seguendo il Sentiero delle Creste in questo punto non è difficile imbattersi inoltre in numerose postazioni della Grande Guerra, un valore aggiunto per chi si interessa di storia bellica e storia delle Dolomiti UNESCO.
Iniziamo a scendere quindi al Passo Fedaia dopo aver superatoo il Sass de Ròi seguendo il sentiero CAI 636, mentre il sole già tramonta coperto dalla gigantesca mole della Marmolada. Interessanti i giochi di ombre e luci che ci regala il Passo Fedaia scendendo, oltre al meraviglioso contesto paesaggistico del versante bellunese di questo valico alpino.
Verso la fine della discesa ci imbattiamo nel bivio con il Sentiero CAI 635 che seguiamo fino a raggiungere la strada del Passo Fedaia e completare così la nostra breve ma meravigliosa avventura nel gruppo della Marmolada.
Sentiero delle Creste | Informazioni turistiche:
COT Marmolada
Tel. +39 0437 722277
info@marmolada.com
Purtroppo, molto è cambiato dopo gli eventi degli scorsi giorni. I nostri paesaggi, così come li conoscevamo fino a poco tempo fa, sono drasticamente mutati nel giro di pochissime ore: il vento fortissimo e molta, molta acqua hanno modificato profondamente nel corso di una notte l’aspetto dei nostri fondovalle e della media montagna del nostro Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Si continua a lavorare per fronteggiare la distruzione, e sarà necessario ancora tantissimo lavoro per ristabilire la fruibilità della nostra rete sentieristica e per tornare pienamente in pista.
Nel frattempo però, lo ribadiamo anche sul nostro piccolo blog (ma la notizia è già stata veicolata da fonti di informazione ben più potenti), rimangono invariate le date di apertura delle nostre stazioni turistiche invernali; Ski Civetta, San Pellegrino e Arabba – Marmolada accoglieranno gli amanti dello sci alpino come previsto da calendario Dolomiti SuperSki. Una buona notizia che fa ben sperare per una rapida ripresa del nostro comparto turistico!
C’è molto che bolle in pentola dunque, nella terra Agordina martoriata dal maltempo; la situazione si va di giorno in giorno migliorando, e saremo pronti come sempre per regalare a tutti nostri ospiti una meravigliosa, indimenticabile stagione invernale nel Cuore delle Dolomiti – Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori dall’Agordino che si rialza e che vi aspetta numerosi!
Ciao,come sempre un altro splendido giro!Un grandissimo “in bocca al lupo” è il minimo che possa scrivere dopo la tempesta di fine Ottobre….
La settimana scorsa sono stato a Gosaldo e tra frane e boschi schiantati la situazione era davvero difficile.
Ho provato a salire da Sarasin a casera Camp, ma ho rinunciato quasi subito, non si passava in alcun modo….la stessa situazione anche nel versante Primiero in val Canali, una distruzione incredibile!
Dispiace moltissimo, non ci sono parole.
Ciao Milos,
grazie per il tuo commento; eh dispiace infatti, per la distruzione e per il tanto lavoro che servirà per ripulire tutto… Ma insomma dai, la volontà non manca ed è arrivata pure una gran mano da tutto il Paese, quindi speriamo di sistemare tutto in poco tempo, almeno l’indispensabile! Grazie per il tuo commento, torna a trovarci, non mancheranno gli aggiornamenti sulla situazione nei prossimi mesi sul blog!
Il team di agordinodolomiti.it
Sono certo che in “breve” tempo si tornerà vicini alla normalità, ve lo auguro!Sarebbe utile secondo me segnalare gli itinerari temporaneamente non percorribili o le zone da evitare anche se immagino non siano la priorità in questo momento….Ciao, alla prossima.