Dal Cuore delle Dolomiti
Agordino Dolomiti
Valerio Da Pos

Valerio Da Pos

Valerio Da Pos

“Contadino Poeta”

 

Valerio Da Pos (1740 – 1822) rappresenta una delle personalità letterarie più rilevanti e famose tra quelle prodotte dal territorio Agordino, il Cuore delle Dolomiti; ancora oggi il ricordo del poeta Agordino è molto vivo nella cultura locale, ed alla sua figura sono state intitolate vie e piazze nei nostri paesi e nel capoluogo Belluno.

 

Valerio Da Pos
Valerio Da Pos

 

Valerio Da Pos fu un letterato dotato di grande talento e carattere, genuinità e schiettezza, fermezza e ruvidezza; il suo poetare satirico e tagliente fu riconosciuto e parimenti stimato o odiato nelle cerchie dell’intelligencija Veneziana, tanto che talvolta il Da Pos veniva dileggiato dai delatori del suo tempo col nomignolo di “contadino poeta“.

Ma prima di essere questo, Valerio Da Pos fu un uomo profondamente legato alla sua terra, Canale d’Agordo nelle Dolomiti, e la storia della sua vita testimonia in maniera perfetta quell’attaccamento, testardo e fortissimo, ancora attuale e ben noto agli abitanti della montagna, che sono divisi tra l’amore per il vivere nella Natura e le difficoltà e limitazioni derivanti da un territorio remoto, duro e a volte ostile. Tranne qualche breve parentesi veneziana infatti, il Da Pos non si trasferirà mai da Canale d’Agordo, nonostante i numerosi inviti dei colleghi letterati che lo incitavano ad avvicinarsi maggiormente ai centri culturali veneziani.

L’Arte del Da Pos, ovvero la poesia, porterà la sua fama a viaggiare ben oltre gli angusti confini delle nostre valli dolomitiche e fuori, oltre i confini della Serenissima; la sua satira tagliente gli procurerà anche qualche disavventura col Sant’Uffizio e molte antipatie negli ambienti politici del suo tempo.

Valerio Da Pos
Canale d’Agordo

Brevi cenni biografici del Poeta Valerio Da Pos

 

Valerio Da Pos nacque a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo in Val Biois) il 13 maggio del 1740, nella frazione di Carfon, quando L’Agordino (con l’esclusione naturalmente di Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana, al tempo in Tirolo) era parte della Serenissima Repubblica di Venezia. Nacque da famiglia di umile estrazione; Giovanni e Orsola, i genitori, erano i tipici contadini dolomitici del tempo e possedevano qualche appezzamento di terreno e qualche bestia, ma nulla più; la vita nelle nostre valli al tempo, come possiamo facilmente immaginare, era estremamente dura e faticosa, scandita dal ritmo delle stagioni  ed esposta ai capricci del clima. Aveva inoltre due sorelle.

Nel 1754 il padre Giovanni Da Pos viene a mancare, e Valerio, su richiesta della madre, si dirige verso la capitale dello stato, Venezia, per apprendere un “qualche lavoro manuale”; ottiene lavoro presso un burbero mastellaio, che trascorsi 12 mesi gli presenta un contratto d’apprendistato della durata di 5 anni. Presso il mastellaio, dove dimora, risiedere anche un giovane curato trevigiano, il quale è appassionato di violino e letteratura, soprattutto poesia: è proprio costui che introduce il Da Pos nel mondo della poesia, prestandogli libri e stimolando il ragazzo alla lettura ed alla propria produzione.

L’apprendistato termina nel 1765, anno in cui il Da Pos fa finalmente ritorno a Canale d’Agordo; da qui in avanti, il futuro poeta si dividerà per qualche anno tra l’amministrazione della proprietà di famiglia e nei lavori agricoli in estate ed il mestiere di mastellaio durante la stagione invernale a Venezia. Nella capitale avrà modo di approfondire ulteriormente i pilastri del teatro comico e della poesia, leggerà moltissimo e conoscerà giovani appassionati di letteratura come lui e qualche poeta di professione.

Valerio Da Pos
I tabià di Canale d’Agordo

Diverrà poco dopo scrivano per il suo piccolo villaggio, e dopo la dipartita della madre sarà sempre più assorbito dai lavori nella proprietà di famiglia. Si voterà al celibato, scelta che potrebbe essere derivata da una grossa delusione amorosa e da un certo cinismo, comune alle persone di spiccata intelligenza, che riteneva il mondo fosse già abbastanza popolato. In questi anni, con l’aiuto del sacerdote Don Benedetto Tissi e di un prete friulano di nome Francesco Piker (o Picher), Da Pos imparò il latino ed il francese e cominciò a farsi una nomea tra gli abitanti dell’Agordino, che spesso gli commissionavano componimenti. Iniziarono anche i primi screzi con i politici del suo tempo e col Santo Uffizio. Tuttavia, nel 1789 fu ammesso all’Accademia degli Anistamici di Belluno grazie all’aiuto del conte Pagani Cesa e della simpatia di alcuni dei potenti locali (Pietro Crotta, Antonio Manzoni, ecc.).

Con gli sconvolgimenti delle Guerre Napolenoniche e l’occupazione francese dell’Agordino, Da Pos si fece feroce avversario dei francesi, criticandone la farsa della democrazia napoleonica; dal 1797 si dedicò più frequentemente alla satira, dapprima anti-francese e poi anti-austriaca. Attaccò al contempo atteggiamenti remissivi verso i Francesi che numerosi venivano dai pesi massimi della letteratura nazionale.

il “Poeta Conradino”, o “Contadino Poeta”, si spense infine il 13 luglio 1822 sempre nella sua Canale d’Agordo e sepolto nella vicina Chiesa Monumentale di San Simon a Vallada Agordina; fu omaggiato nel 1897 dai paesani con una famosa lapide, tuttora visibile, che recitava:

La pace di questo antico sagrato
accolse ottantaduenne nel MDCCCXXII

Valerio Da Pos

povero e indipendente vissuto
fra il lavoro della poca sua terra
e il culto di una musa onesta e arguta
Da 100 anni caduto il Veneto Leone
ch’egli cantò con dolore di figlio
posero i compaesani

MDCCCXCVII

Il suo epitaffio, ancora famosissimo tra gli Agordini, recitava invece:

In questa fossa,
in un casson di legno
di Valerio Da Pos chiuse son l’ossa;
uomo senza dottrina e senza ingegno
e quanto dir si può di pasta grossa.
Fortuna riguardollo
ognor con sdegno;
morte alfin lo trasse in questa fossa.
Morì pieno di debiti e fallito;

fu matto finché visse; ora è guarito

 

Valerio Da Pos
La Chiesa Monumentale di San Simon di Vallada Agordina, dove riposano le spoglie del Da Pos

 

Valerio da Pos oggi

 

Il ricordo popolare di Valerio Da Pos è vivo e sentito in Val Biois ed in generale in Agordino, dove gli echi di alcune sue composizioni ancora risuonano divertiti sulle bocche degli Agordini. Oltre al tono satirico e tagliente del poeta, continua a piacere agli Agordini quell’ostinato attaccamento al territorio, oggi Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, che il Da Pos dimostrò in tutta la sua vita.

Oggi si può ripercorrere alcune delle tappe più importanti dell’esistenza di Valerio Da Pos visitando la frazione natia di Carfon, splendido borghetto rurale dolomiti nel quale gli è stata intitolata una piazza (abbiamo dedicato a Carfon un piccolo articolo di qualche anno fa, che potete trovare qui). La sepoltura del Da Pos presso la Chiesa Monumentale di San Simon a Vallada Agordina è poi l’occasione per visitare questa spettacolare chiesa dolomitica, tra le più antiche delle Alpi (6°-8° Secolo d.C.), Monumento Nazionale Italiano dal 1877. Tra le raccolte del Da Pos ci sono opere molto interessanti e recenti, che meritano l’attenzione non solo di chi si intenda di poesia, ma anche di chi si appassioni alla storia ed alla cultura dolomitica.

 

Targa commemorativa dedicata al poeta Valerio da Pos sulla facciata di San Simon

 

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