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Agordino Dolomiti
Museo degli Scalpellini di Cencenighe Agordino

Museo degli Scalpellini di Cencenighe Agordino

Museo degli Scalpellini

Cencenighe Agordino | Agordino Dolomiti

 

Al centro della frazione municipale di Cencenighe Agordino, a pochi passi dal Municipio e dalla sala multifunzionale “Nof Filò”, il Comune di Cencenighe Agordino ha provveduto all’edificazione di un piccolo ma interessante museo a cielo aperto dedicato alla professione storica dello scalpellino o genericamente del tagliapietra, figura professionale che ha caratterizzato per secoli la storia di Cencenighe.

 

Museo degli Scalpellini a Cencenighe Agordino
La fontana di Chioit, opera degli Scalpellini di Cencenighe

La professione, un tempo ampiamente praticata dagli abitanti di Cencenighe Agordino, affonda le proprie radici in un passato ricco ma nato dalle esigenze di sussitenza di un Comune, quello di Cencenighe Agordino, dalle risorse un tempo molto limitate. La ripidità dei declivi che circondano Cencenighe, Comune Agordino racchiuso tra le imponenti cime delle Pale di San Martino, dalle Dolomiti Agordine e dalle cime del Gruppo della Marmolada, lasciava un tempo veramente poco spazio per le colture, che servivano a malapena al sostentamento di poche famiglie. Lo stesso toponimo “Cencenighe” testimonia la diffusa povertà di cui soffrivano un tempo i suoi abitanti.

Fu quindi per motivi di mera sussistenza che gli abitanti di questo piccolo villaggio delle Dolomiti si dedicarono all’arte di intagliare la pietra; la materia prima veniva estratta da varie cave locali, fra cui la più famosa era quella ospitata nella scomoda frazione di Mesaroz e trasportata a valle a bordo di slitte appositamente adibite alla mansione [“Rinzòle” o “coci”]. Raggiunti gli opifici posti in prossimità di Biois e Cordevole, gli antichi abitanti di Cencenighe Agordino si adoperavano per intagliare le pietre, sia per usi pratici (venivano realizzate, ad esempio vasi e vasche per le fontane), sia artistici (famosi sono ad esempio Vincenzo Mazzarol e Simon De Biasi che realizzarono le statue che ancora adornano le cancellate dello storico Palazzo Crotta – De’ Manzoni di Agordo).

L’arte del taglio della pietra si protrasse per lungo tempo a Cencenighe Agordino, divenendo un’attività ereditaria che permetteva un tenore di vita dignitoso; come molte altre manifatture locali, anche questa subì gli effetti della globalizzazione e venne rimpiazzata dall’industria.

Il Comune di Cencenighe Agordino ha raccolto quindi alcuni degli esempi rappresentativi di una tradizione secolare nell’interessante Museo degli Scalpellini, spazio accessibile gratuitamente ed aperto tutto l’anno. Ai reperti sono abbinati dei pannelli informativi che delineano una breve cronologia dell’attività e ne descrivono le peculiarità ai visitatori.

 

Informazioni turistiche:

Pro Loco Cencenighe Agordino
Tel. +39 0437 591549
E-mail: prolococencenighe@gmail.com

 

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