Le Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO sono un luogo di straordinaria bellezza e grandiosità, una zona in cui gli amanti della montagna trovano davvero quel qualcosa in più; le caratteristiche uniche delle Dolomiti, quali ad esempio la loro forma, i loro colori, le peculiarità geologiche, la storia e la cultura degli uomini che le abitano, hanno reso famosissima questa zona delle Alpi nel mondo intero ed hanno addirittura spinto un’organizzazione internazionale prestigiosa come l’UNESCO a consacrarle nel 2009 Patrimonio Naturale dell’Umanità: un riconoscimento importantissimo che inserisce le Dolomiti nella lista delle attrazioni naturali più significative del pianeta. Le Dolomiti sono al giorno d’oggi una meta turistica conosciuta in tutto il mondo, tanto che è difficile trovare qualcuno che non pensi almeno alle Tre Cime di Lavaredo o al Civetta o al Passo Giau quando le sente nominare; ed è sufficiente fare un giro in questa zona d’estate o d’inverno per rendersi conto di quanto siano piene di turisti. Eppure (fortunatamente) ci sono ancora moltissimi angoli di straordinaria bellezza nei Monti Pallidi sconosciuti ai più, luoghi affascinanti ed inaspettati che sono a disposizione dei visitatori più appassionati ed attenti, persone curiose ed intraprendenti che si prendano la briga di andarle a cercare. In questo articolo parliamo proprio di una di queste attrazioni, ovvero dello spettacolare Bus De Le Neole sui Monti del Sole, Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Sentirlo descrivere già incuriosisce, ma trovarselo davanti è veramente tutta un’altra cosa. Il Bus de le Neole (letteralmente: “Buco Delle Nuvole”) già dal nome suggerisce qualcosa di epico e grandioso: si tratta di un enorme foro del diametro di 20 metri che attraversa la mole dei Monti del Sole diagonalmente per centinaia di metri (circa 200), da parte a parte; il Bus De Le Neole deve questo nome al fatto che, con particolari condizioni climatiche, la nuvolosità che sale dalla sottostante Val Pegolera si incanala nel gigantesco camino naturale costituito dal Bus De Le Neole per uscire dalla parte superiore collocata a 1807 metri d’altitudine: comunque sia, che si trovino le nuvole o meno, il Bus De Le Neole è uno straordinario spettacolo naturale come ce ne sono veramente pochi al mondo, un’attrazione affascinante che vale la pena di visitare se siete appassionati di escursionismo nelle bellissime Dolomiti UNESCO. Sfidando le previsioni meteo che indicavano per il weekend alta possibilità di temporali pomeridiani, siamo andati a visitare il Bus De Le Neole, una delle attrazioni più particolari dell’Agordino, il Cuore delle Dolomiti.
In un nostro articolo di inizio giugno avevamo intercettato il sentiero che sale al Bus de le Neole ed alla Forcella de l’Om visitando il Forte della Tagliata di San Martino; in quell’occasione avevamo attraversato qualcuna delle gallerie del complesso militare dei Castei ed alcune delle vecchie postazioni di tiro della Tagliata di San Martino (vedi l’articolo – clicca qui) e ci eravamo ripromessi di visitare successivamente il Bus de le Neole proprio lungo questo sentiero; dopo aver valutato però i tempi di percorrenza dei diversi accessi al Bus de le Neole e dovendo tener conto dei possibili temporali previsti, abbiamo deciso di partire da Forcella Franche, ma non mancheremo di descriver l’escursione dai Castei in un futuro articolo.
Raggiunta l’area picnic di Forcella Franche tra i Comuni agordini di Gosaldo e Rivamonte Agordino, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ci incamminiamo lungo la strada sterrata in direzione di Rivamonte Agordino, seguendo l’itinerario storico-culturale noto come La Montagna Dimenticata; subito ci imbattiamo nella Calchera di Forcella Franche, antica fornace per la cottura di calcare e dolomia per ricavarne calce da costruzione, dotata quest’anno di un nuovo pannello informativo del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Dopo circa dieci minuti intercettiamo sulla destra le prime indicazioni per il Bus de le Neole e Forcella de l’Om, ma a causa di lavori boschivi che stanno interessando la zona non troviamo le tabelle segnavia del sentiero CAI 874 che stiamo cercando; le troviamo qualche metro oltre riposte in terra in attesa della fine dei lavori; quasi obbligatoriamente decidiamo pertanto di seguire le prime tabelle incontrate, che indicano però la variante come adatta ad escursionisti esperti; ci ripromettiamo tuttavia di percorrere il sentiero CAI 874 di ritorno dal Bus de le Neole.
Alla partenza attraversiamo la fitta zona di bosco alle falde dei Monti del Sole, uscendone dopo un bel tratto di salita: la fatica viene ripagata immediatamente da una bella veduta su Rivamonte Agordino e la Conca Agordina, con condizioni climatiche non ottime ma tuttavia buone e soddisfacenti. Il sentiero che stiamo seguendo si presenta già dall’inizio piuttosto impervio e selvaggio (del resto era indicato chiaramente come adatto ad escursionisti esperti, perciò non ci lamentiamo), tuttavia ben contrassegnato da bollini color viola; non conoscendolo ci dobbiamo fermare in più punti, tuttavia le indicazioni si trovano sempre cercando di interpretare bene la zona. Già dalla partenza sono ben evidenti alcune delle caratteristiche proprie dei Monti del Sole: gole e crepacci spettacolari, grado medio di difficoltà dei sentieri alto, la natura selvaggia che sembra inghiottire ogni traccia del passaggio dell’uomo, picchi e paesaggi inaspettati che colpiscono il visitatore.
I Monti del Sole sono un sistema montuoso delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO che delimitano a sud l’Agordino; questo sistema è collocato per quanto riguarda la Fondazione Dolomiti UNESCO nel contesto del 3° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati (ovvero Pale di San Martino, San Lucano, Vette Feltrine e Dolomiti Bellunesi), mentre per quanto riguarda la Classificazione Internazionale delle Alpi SOIUSA nel Gruppo dei Feruc; sono montagne di dimensioni ridotte rispetto alle cime vicine (la cima più alta dei Monti del Sole è il Piz di Mezzodì o Monte Pizzon, 2271 metri), ma non per questo vanno sottovalutate: non capita raramente infatti che qualche escursionista si perda o peggio si infortuni sugli impervi sentieri in queste montagne, luoghi che possono risultare molto pericolosi se presi alla leggera o senza nessuna esperienza di escursioni in alta montagna. Con prudenza affrontiamo infatti alcuni passaggi leggermente impervi, ma arriviamo senza grossi problemi alla meta della nostra escursione: il Bus de le Neole.
Ci troviamo davanti ad un buco gigantesco che attraversa una montagna intera da parte a parte, uno spettacolo veramente impressionante che ci ripaga appieno delle fatiche dell’ascesa. Pur non essendoci nuvole basse che filtrano attraverso il camino naturale, la luce del sole che proviene dalla Val Pegolera viene riflessa in basso dalle tipiche tinte chiare della dolomia, creando un effetto visivo di grande impatto; le nostre foto non rendono bene l’idea delle dimensioni reali del Bus de le Neole, che sono veramente impressionanti viste dal vivo (20 metri di diametro per circa 200 metri di profondità). Se siete buoni escursionisti, questa sicuramente è una delle attrazioni della Conca Agordina che vi consigliamo di visitare.
Pranziamo nei pressi della Forcella de l’Om sotto la mole del Piz di Mezzodì, a qualche metro dal Bus de le Neole; ci sporgiamo anche timidamente dalla fila di mughi che delimita il crinale per fare qualche foto al panorama mozzafiato sulla Val Pegolera, compressa tra Feruc e Monti del Sole, che si estende qualche centinaio di metri sotto di noi, un altro stupendo spettacolo naturale che ci offrono i Monti del Sole.
Ritorniamo per un saluto al Bus de le Neole ed imbocchiamo la variante facile al sentiero CAI 874 che avremmo dovuto prendere all’andata; questo risulta sì più agevole della variante per esperti ma richiede comunque attenzione e prudenza, sicchè da qualunque punto partiate (Forcella Franche, dai Castei o dalla Val imperina) l’escursione risulta nel complesso di grado medio / difficile e non proprio adatta a tutti. Questo sentiero ci regala comunque splendide vedute dei Monti del Sole e della Conca Agordina e dei loro boschi che iniziano a tingersi delle calde tinte autunnali.
Lungo il sentiero facciamo una breve sosta nei pressi del Pizzon de Costede per osservare alcuni resti delle Guerre Mondiali nelle Dolomiti, ovvero gallerie militari e postazioni di tiro; come osservato in occasione della visita al Forte della Tagliata di San Martino, ci sono molte cose interessanti da visitare nella Conca Agordina su questo argomento, sarebbe molto interessante scrivere qualcosa a riguardo in futuro.
Affrettiamo la discesa perchè cominciamo a sentire i primi tuoni lontani, segno che il temporale è alle porte; fortunatamente prendiamo poche gocce di pioggia, e la nuvolosità si alterna spesso ad ampie schiarite.
Conclusa la discesa interecettiamo il suggestivo torrente che scende dalla Val Fresca e, poco più in là, il punto in cui in mattinata abbiamo imboccato la variante per esperti; tutto sommato è stata una piacevole deviazione che ci ha permesso di visitare il Bus de le Neole con uno splendido percorso ad anello.
Al rientro, mentre ci rilassiamo un momento presso la bella area picnic di Forcella Franche, notiamo con sorpresa, non avendone mai sentito parlare, che la recente costruzione in legno presente in loco è stata destinata ad ospitare un ufficio turistico: è l’Info Point “Umbrino Bedont”, così chiamato dal nome del filantropo emigrato in Canada che nel 2016 ha deciso di donare un’ingente somma a beneficio del suo paese natale; altra bella iniziativa che vede la luce in Agordino sempre dalla volontà e dalle risorse di privati cittadini. Speriamo che la struttura possa entrare in funzione al più presto perchè c’è grande bisogno di simili servizi per i nostri visitatori ed anche perchè la zona di Rivamonte Agordino e Gosaldo è ricchissima di splendide possibilità turistiche in attesa solo di essere adeguatamente promosse e valorizzate al grande pubblico.
Alla fine, il bilancio della nostra giornata nei Monti del Sole è molto positivo: malgrado qualche nuvola ed un pò di pioggia, abbiamo trovato bel tempo per quasi tutta la giornata ed abbiamo percorso uno splendido sentiero ad anello attraverso uno dei gruppi dolomitici più selvaggi ed impervi, i mitici Monti del Sole, visitando una vera e propria meraviglia della natura qual’è il Bus de le Neole. Abbiamo inoltre avuto modo di imbatterci in qualche traccia delle due Guerre Mondiali nella Conca Agordina, argomento stimolante che ci appassiona molto ed al quale speriamo di dedicare prestissimo un bel articolo dopo aver studiato a fondo l’argomento.
Pur essendo nel complesso fattibile, ci sentiamo di consigliare questo itinerario ai soli escursionisti in ottime condizioni fisiche e con una certa esperienza di passeggiate in montagna; nel caso voleste comunque visitare lo splendido Bus de le Neole senza problemi, vi consigliamo di contattare l’Ufficio Turistico di Agordo (contatti sotto) per informazioni aggiuntive e, se volete godervi l’escursione in pieno relax e senza preoccupazioni, di contattare una buona Guida Alpina (contatti sotto) perchè vi accompagni. Se siete alla ricerca di qualcosa di veramente magico, originale e d’impatto come culmine della vostra vacanza nelle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, il Bus de le Neole è certamente una delle attrazioni della Conca Agordina che ci sentiamo di consigliarvi di cuore – Alla prossima!
Informazioni:
Ufficio Turistico di Agordo Tel. 0437 62105 E-mail: ufficioturistico@agordo.net
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6 commenti
Nives Santucci
Esaustivo, ben fatto, stimolante.
Grazie!
agordino
Grazie Nives!
Il team di agordinodolomiti.it
fiorenzo
bellissimo articolo ben fatto.COMPLIMENTI
appena il clima e il tempo ci aiuta andrò su questo percorso
agordino
Grazie Fiorenzo!
Ci fa sempre piacere ricevere i feedback dai nostri lettori!
Grazie infinite e continua a seguirci!
Il team di agordinodolomiti.it
Giordy
Scarsa la segnaletica dopo l’attraversamento della val Fresca. Abbiamo vagato per due ore fra i baranci prima di incontrare il sentiero che scende verso il bivio per forcella dell’Omo.
agordino
Ciao Giordy e grazie mille per il tuo commento!
Siete stati bravissimi a trovare il sentiero dopo Vaia, che ha spazzato la zona in maniera brutale. Questa escursione era infatti difficile già prima dell’uragano, ora è decisamente un’avventura per escursionisti esperti e smaliziati come voi! Speriamo comunque che la vista del Bus de le Neole vi abbia ripagato della fatica!
Grazie ancora per il commento e continua a seguirci!
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Esaustivo, ben fatto, stimolante.
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Grazie Fiorenzo!
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Il team di agordinodolomiti.it
Scarsa la segnaletica dopo l’attraversamento della val Fresca. Abbiamo vagato per due ore fra i baranci prima di incontrare il sentiero che scende verso il bivio per forcella dell’Omo.
Ciao Giordy e grazie mille per il tuo commento!
Siete stati bravissimi a trovare il sentiero dopo Vaia, che ha spazzato la zona in maniera brutale. Questa escursione era infatti difficile già prima dell’uragano, ora è decisamente un’avventura per escursionisti esperti e smaliziati come voi! Speriamo comunque che la vista del Bus de le Neole vi abbia ripagato della fatica!
Grazie ancora per il commento e continua a seguirci!
Il Team di agordinodolomiti.it