Voltago Agordino
Perla nascosta delle Pale di San Martino

Voltago Agordino, Oltàch in dialetto Agordino, è uno dei 16 Comuni dell’Agordino, Cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, posizionato nella suggestiva Conca Agordina in Provincia di Belluno, Regione Veneto.
Il paese di Voltago, soleggiato e panoramico, è dolcemente adagiato alla base del poderoso gruppo dolomitico Agner – Croda Granda, due delle cime più famose del Supergruppo delle Pale di San Martino, ed offre inoltre visuali spettacolari sugli altri Gruppi dolomitici che abbracciano la Conca Agordina.

Posizione del Comune di Voltago Agordino nel territorio Agordino
Il Comune di Voltago Agordino si suddivide in due abitati principali: Voltago (Oltàch) e Frassenè (Farsenèch), distanti fra loro un paio di chilometri; il panorama è completamente dominato da boschi ed adornato dalle cime del 3° sistema ufficiale delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO (Pale di San Martino, San Lucano, Vette Feltrine e Dolomiti Bellunesi).
Il nucleo abitativo di Frassenè (collocato ad un’altitudine di 1100 metri ai piedi del maestoso Monte Agner) si trova a pochi chilometri di distanza da Voltago lungo la strada Provinciale 347. L’etimologia del toponimo suggerisce una possibile relazione con il frassino (fraxinus excelsior L.), albero largamente diffuso in questa zona.
Il nucleo originario di Frassenè era composto dagli abitati di Vich e Villa, equidistanti dalla piccola chiesa di San Nicolò da Bari, ancora presente a fianco della nuova chiesa di Frassenè.


Cenni storici su Voltago Agordino
Voltago è uno degli abitati più antichi della zona non solo Agordina, ma Bellunese, come testimoniato da numerosi documenti storici della Curia di Belluno legati all’antica Pieve dei Santi Vittore e Corona. L’ameno pianoro alla base delle Pale di San Martino sembra essere stato abitato fi dalle epoche più antiche della colonizzazione umana delle Dolomiti.
Nel Medioevo si registra la presenza in questi luoghi della nobile famiglia dei Da Voltago, di probabile discendenza Longobarda, che partecipava, assieme ad altre famiglie nobili Agordine, al Consiglio d’Agort, centro di potere locale simile al Senato ed opposto al Consiglio delle Regole di Sottochiusa.
Per approfondire, leggi la nostra sezione Storia dell’Agordino (clicca qui).

Amelia B. Edwards, nel celebre “Cime inviolate e Valli sconosciute” (1872), racconta di come rimase ammaliata dalla bellezza di Voltago, che definì “Il Paese del Ciliegi“, un nickname ancor’oggi molto in voga.
Prima di sperimentare un periodo di grande fortuna economica con l’avvento del turismo, gli abitanti di Voltago e Frassenè si occupavano principalmente di agricoltura, allevamento e sfruttamento dei boschi; molti giovani emigravano sia in regione che all’estero (moltissimi a Birmingham in Ohio) esercitando principalmente le professioni di cioccolatiere [el ciocolatèr], seggiolaio [caregheta], minatore.

Famoso fu il caso della presunta apparizione di Maria Vergine a Voltago Agordino negli Anni ’30 del XX Secolo. La Madonna sarebbe apparsa a sei pastorelli locali per rivelare loro un’importante profezia. Il miracolo non fu mai riconosciuto dalla storiografia ufficiale Vaticana, ed i pastorelli furono protagonisti di incredibili vicende personali.
Per approfondire, visita la sezione “La Madonna di Voltago” (clicca qui)

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il 12 Ottobre 1944, Voltago Agordino subì una violenta rappresaglia da parte delle divisioni naziste delle SS del reparto altoatesino “Bozen”, la stessa che devasterà la Val Biois uccidendo una quarantina di persone e bruciando buona parte delle abitazioni e delle stalle. Solo la fortunata mediazione di una signora tedesca in vacanza a Voltago e del sacerdote di Frassenè permetteranno a questo villaggio di evitare di subire le stesse angherie della sua sede municipale. Il monumento alle vittime della strage si trova a fianco della chiesa dei Santi Vittore e Corona in centro a Voltago.

Per approfondire, leggi la nostra sezione Storia dell’Agordino (clicca qui).
Il Dopoguerra, il sodalizio Scarpa-Gurekian e “La Piccola Cortina”
A partire dall’apertura del Albergo Venezia nel 1902, la prima struttura ricettiva di Frassenè, il paese divenne nei primi decenni del XX Secolo una famosissima località estiva ed invernale italiana, al punto da essere soprannominata a partire dagli Anni ’60 “La Piccola Cortina“.
Dopo l’Albergo Venezia sorgeranno a Frassenè numerose altre strutture ricettive, infrastrutture sportive e per lo svago (come il Parco Laghetti, progetto dello stesso Gurekian), baite e rifugi (come l’attuale Rifugio Scarpa-Gurekian, originariamente atelier dell’artista e nobile veneziano Enrico Scarpa, edificato nel 1912 col nome di “Eremo Resele“) e naturalmente gli impianti di risalita, i primi di tutto l’Agordino, nel 1956, lo stesso anno della famosissima edizione delle Olimpiadi Invernali nella vicina Cortina d’Ampezzo.

Tale fu il successo di questo piccolo abitato dolomitico che Frassenè fu il primo villaggio d’Italia a dotarsi di una Pro Loco, nel lontano 1930, per iniziativa dell’Ingegnere di origine armena Ohannes Gurekian. Gurekian, che lavorava per SADES, aveva con questa piccola località delle Dolomiti e con le sue montagne un rapporto d’amore profondo: sposerà anche una ragazza del luogo, compirà incredibili imprese alpinistiche sulle Pale di San Martino (a lui è dedicato il nome Torre Armena nel Gruppo dell’Agner) e progetterà alcune delle costruzioni più avvenieristiche del tempo.
La popolarità di Frassenè soprattutto tra la nobiltà veneziana garantì al paesino mezzo secolo di fortuna e successi. Molto famosa era la gara automobilistica Agordo-Frassenè che attirava in zona moltissimi amanti dei motori. La grandissima affluenza di persone richiese l’edificazione anche di una chiesa più grande ed importante; il progetto fu nuovamente affidato all’Ingegner Gurekian che studiò, a partire dal 1938, una soluzione in stile neogotico a fianco dell’antica chiesetta di San Nicolò da Bari. La chiesa venne completata nel 1968 ed inaugurata dall’allora monsignore Albino Luciani, il futuro Papa Giovanni Paolo I.

La fine del primo periodo d’oro del turismo a Voltago Agordino coincise con la terribile Alluvione del 1966, un evento catastrofico che cambierà per sempre la storia (ma anche l’economia e la conformazione) dell’intero Agordino. Il paese non ebbe forze a sufficienza per dare continuità all’opera di promozione turistica avviata per tempo e non riuscì a far fronte al ricambio generazionale dei turisti affezionati.
Oggi, Frassenè ricorda quel periodo di fiorente turismo unicamente con le facciate dei tanti alberghi ubicati lungo Viale della Vittoria, convertiti per la maggior parte in appartamenti privati, con la sua grande chiesa e con la seggiovia 4 posti che dal centro del paese raggiunge le pendici dell’Agner, ferma da anni. Un triste monito per la repentinità del cambiamento, ma anche un continuo stimolo e perenne testimonianza di quanto si possa realizzare anche in piccoli abitati come Frassené.

Na Olta Oltach
Di recente installazione è invece la serie di pannelli illustrativi “Na Olta Oltach” (“Voltago di un tempo”) lungo il cosiddetto “Troi de le Berte” (“Sentiero dei Racconti”): si tratta di un grazioso sentiero tematico dedicato alle più famose ed interessanti storie e leggende di Voltago e della Conca Agordina sulla via che conduce da Via Struz alla località di Piandison nei pressi del Sass de la Madonna. I cartelli, redatti in italiano e dialetto di Voltago Agordino, trattano le storie di San Vittore e Corona, della famglia nobiliare dei Da Voltago, dell’apparizione della Madonna, le leggende di San Lucano e della Beata Vazza, di San Martino, del Mazarol, dell’Om Salvarech nonchè piccoli excursus sulla popolazione di Voltago. Il sentiero è breve ma molto piacevole ed è ben segnalato sia all’accesso da Via Sturz che da quello a Via Piandison; i cartelli sono concisi ma interessanti e sono una buona occasione per apprendere qualche nuova storia sull’Agordino da approfondire magari in biblioteca o con l’aiuto di qualche anziano della zona.

Giro de le Zime
Un altro recente investimento turistico del Comune di Voltago Agordino è costituito dal Giro de le Zime [Giro delle Cime], una splendida passeggiata ad anello di circa 4,5 chilometri, adatta a tutta la famiglia, dotata di tabelle introduttive e percorso salute. Il Giro de le Zime è una valida passeggiata adatta a chi vuole godersi le Dolomiti UNESCO senza tanto sforzo ed ideale per le famiglie: poco più di un’ora anche gli ospiti meno allenati possono passeggiare attraverso boschi e torrenti, splendidi abitati storici e graziosi scorci naturali, il tutto all’ombra dei Giganti delle Dolomiti. Quello che si ammira nel Giro de le Zime e che collocazione occupa nel contesto delle Dolomiti UNESCO è ben illustrato nei pannelli informativi all’accesso della passeggiata.
Leggi il nostro articolo sul Giro de le Zime – Clicca qui


Don Antonio Della Lucia
Voltago Agordino annovera tra i personaggi illustri ai quali ha dato i natali Don Antonio Della Lucia, sacerdote cattolico, Cavaliere Italiano e geniale imprenditore locale di fine ‘800 – inizio ‘900. A lui abbiamo dedicato una sezione del blog – clicca qui.

Il turismo oggi
Malgrado il declino turistico della località ed il conseguente spopolamento, oggi Frassenè è comunque meta apprezzata dagli escursionisti di tutto il mondo per la la Ferrata Stella Alpina, e per le per la palestra di roccia Spiriti dell’Aria e le altre vie d’accesso al Monte Agner, il Gigante delle Dolomiti, nonché per i tanti possibili itinerari a piedi dalla base del rilievo (tra cui, ad esempio il Sentiero Naturalistico Miniussi, il Giro del Col di Luna e il Sentiero CAI 769 che sale da Taibon Agordino), tra i più imponenti delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.

La parete settentrionale dell’Agner, a picco sulla Valle di San Lucano, è la parete verticale più lunga delle Dolomiti e la seconda in tutte le Alpi con i suoi 1600 metri, caratteristica che lo rende ideale per la pratica dell’arrampicata (con vie estreme molto dure e lunghe) e della tuta alare. Gli appassionati di arrampicata sportiva possono accedere liberamente a due falesie d’allenamento: una facile, presso il Bar Parco Ai Laghetti, e la Falesia Spiriti dell’Aria in prossimità dello Scarpa – Gurekian.

Da qualche anno, una gestione oculata del Rifugio Scarpa – Gurekian alla base dell’Agner sta tentando con abbastanza successo di risollevare le sorti del turismo locale offrendo un’accoglienza di qualità, dando nuova linfa a tutto il comparto dell’accoglienza turistica; ritornano così le manifestazioni annuali, riapre qualche negozio, si moltiplicano gli appartamenti per uso turistico. Un bel segnale dopo decenni di pesante stagnazione del settore.



La zona di Voltago Agordino, benchè scarsamente sfruttata, è di grande bellezza naturalistica: dall’alto il Monte Agner domina il paese con la poderosa facciata orientale; verso Gosaldo si apre il Giro del Poi, fantastico itinerario stradale nei bellissimi boschi di faggi della zona apprezzato soprattutto da ciclisti e motociclisti. Come tanti altri paesi dell’Agordino, Voltago Agordino è una perla naturale di bellezza unica, tutta da scoprire per turisti avventurosi, smaliziati ed intraprendenti.
Informazioni:
Ufficio Turistico di Agordo
Tel. +39 0437 62105
E-mail: ufficioturistico@agordo.net
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