Le Dolomiti
Posizione e Suddivisione Amministrativa dei Monti Pallidi
Le Dolomiti sono spesso indicate come un sistema uniforme, sebbene la loro complessa struttura, sia dal punto di vista geografico che geo-morfologico, si grandemente eterogenea.
Tuttavia, strutturalmente ed esteticamente, si possono raggruppare le Dolomiti secondo criteri peculiari che le differenziano enormemente dal resto delle Alpi e dalle montagne del mondo in generale. Vediamo assieme in questa pagina di dipanare i dubbi maggiori relativamente a questa meravigliosa porzione delle Alpi Orientali.

Le Dolomiti: un’Area molto piccola
Storicamente e per consuetudine, in senso molto ampio, si parla di Dolomiti indicando quella porzione delle Alpi Orientali, interamente italiana, che è naturalmente delimitata dai seguenti, importanti corsi d’acqua: la Rienza, il Piave, Cismon e Brenta, Adige e Isarco. Anche se non è raro, soprattutto nel mondo germanofono, che comunemente i confini delle Dolomiti vengano estesi ben oltre il limite succitato, parliamo di Dolomiti in senso vero e proprio intendendo una zona molto piccola e ben definita delle Alpi Orientali, ovvero un quadrato di circa 50×50 chilometri.
Istituzionalmente, sia in base alla classificazione territoriale che alla classificazione UNESCO, le Dolomiti ricadono sul territorio di 5 Province e 3 Regioni italiane. La Provincia di Belluno, nella Regione Veneto (la zona che interessa la maggior parte della superficie delle Dolomiti); la Provincia Autonoma di Bolzano nella Regione a Statuto Speciale Trentino-Alto Adige; la Provincia di Pordenone nella Regione a Statuto Speciale Friuli Venezia Giulia; la Provincia di Trento nella Regione a Statuto Speciale Trentino-Alto Adige; la Provincia di Udine nella Regione a Statuto Speciale Friuli Venezia Giulia.

Classificare le Dolomiti
Benché classificazioni scientificamente fondate delle Dolomiti esitano da molto tempo, chiunque non sappia molto dei Monti Pallidi viene bombardato in rete da una miriade di informazioni non sempre attendibili. L’enorme varietà di situazioni territoriali ed istituzionali che interessa quest’area molto piccola contribuisce a creare una fitta selva di informazioni nella quale è molto difficile orientarsi e capire di cosa parliamo quando diciamo “Dolomiti”.
In tutto questo blog, nel quale trattiamo del territorio Agordino, usiamo per semplicità 2 delle più chiare classificazioni disponibili: la Classificazione Internazionale delle Alpi SOIUSA e la Classificazione dell’UNESCO. In questo modo cerchiamo di dare al nostro lettore una chiave interpretativa scientificamente fondata per descrivere sia il Bene Dolomiti che il nostro territorio, con semplicità e chiarezza. Sia tenendo in considerazione l’una che l’altra delle due succitate classificazioni, ci si rende conto immediatamente con l’Agordino occupi una posizione decisamente centrale nell’ambito delle Dolomiti.

La Classificazione delle Dolomiti secondo l’UNESCO
Ufficialmente nominate Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO nel 2009, le Dolomiti sono state raggruppate dall’UNESCO in 9 sistemi su un’area che comprende 136.000 ettari circa di zona montuosa (core) e circa 96.000 ettari di “area tampone” (buffet zone), per un totale di circa 235.000 ettari (2350 chilometri quadrati).

I gruppi individuati dall’UNESCO sono:
1. Pelmo – Croda da Lago (Provincia di Belluno), superficie 8630,09 ettari (core + buffet);
2. Marmolada (Provincia di Belluno e Provincia di Trento), superficie 2785,58 ettari (core + buffet);
3. Pale di San Martino, San Lucano, Vette Feltrine e Dolomiti Bellunesi (Provincia di Belluno e Provincia di Trento), superficie 56050,46 ettari (core + buffet);
4. Dolomiti Friulane e Dolomiti d’Oltre Piave (Provincia di Pordenone e Provincia di Udine), superficie 47077,40 ettari (core + buffet);
5. Dolomiti Settentrionali (Provincia di Belluno e Provincia di Bolzano), superficie 79112,95 ettari (core + buffet);
6. Pues – Odle (Provincia di Bolzano), superficie 10731,82 ettari (core + buffet);
7. Scillar – Catinaccio – Latemar (Provincia di Bolzano), superficie 13179,18 ettari (core + buffet);
8. Bletterbach (Provincia di Bolzano), superficie 819,04 ettari (core + buffet);
9. Dolomiti di Brenta (Provincia di Trento), superficie 15337,04 ettari (core + buffet).

Fondamentale notare, in relazione a questa classificazione, che dal momento che i Patrimoni Naturali dell’UNESCO devono attenersi ad un rigido disciplinare che ne certifichi appunto gli aspetti “naturali”, non è stato possibile includere nei 9 gruppi montagne che sono indubbiamente simbolo delle Dolomiti, quali ad esempio il Massiccio del Sella, troppo intaccato dalla presenza di impianti di risalita; anche riguardo alla stessa Marmolada, la Regina delle Dolomiti, non pochi problemi per l’inserimento nella classificazione sono derivati dalla presenza della funivia che ne interessa una porzione rilevante che va dalla base fino ad una delle cime più importanti.

In base a tale classificazione, la media fra la zona core (ovvero quella propriamente di montagna) e la zona buffer (quella territorialmente occupata da formazioni geologiche riconducibili all’orogenesi dolomitica) individuate dall’UNESCO risulta così proporzionata:
Provincia di Belluno > 46% dell’area UNESCO
Provincia di Bolzano > 24% dell’area UNESCO
Provincia di Pordenone > 13% dell’area UNESCO
Provincia di Trento > 12% dell’area UNESCO
Provincia di Udine > 5% dell’area UNESCO
Se da un lato quindi le Dolomiti sono legate nell’immaginario collettivo principalmente al Trentino-Alto Adige, la conformazione geopolitica dell’area ci mostra una realtà diversa, in cui la Regione succitata occupa un terzo della superficie totale, mentre quasi metà del bene è amministrato da Belluno, e un 17% dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia.

Le Dolomiti sono tutte uguali?
Sebbene nell’itinerario collettivo le Dolomiti siano collegate al mondo Sudtirolese, chi conosce i Monti Pallidi si accorge che l’Alto Adige ed il Trentino non sono che una parte (circa un terzo) della zona dolomitica. Una zona che, è bene ricordarlo, merita tutta di essere valorizzata e scoperta turisticamente.
Proprio in virtù della grande differenza di situazioni, nelle Dolomiti ci sono grandi resort turistici che ospitano centinaia di migliaia di presenza l’anno (si pensi, banalmente, alla sola Cortina d’Ampezzo) e valli bellissime e solitarie che sono fuori dalle rotte turistiche di massa ma che sono proprio quello che una buona fetta di visitatori cerca nelle Dolomiti. Importante per chi voglia venire a farci visita è capire cosa si vuole per poter poi scegliere al meglio la zona giusta delle Dolomiti che risponde alle nostre esigenze. Se voleste riposarvi nella natura, ad esempio, località turistiche massicciamente frequentate potrebbero non essere ciò che fa per voi, nonostante l’hotel bellissimo con un centro wellness modernissimo; al contempo, se bramate di spendere ore a fare shopping nelle boutique dei grandi marchi in centro, l’Agordino non è assolutamente il posto che fa per voi, nonostante lo spettacolare contesto montuoso in cui vi trovereste. Questione di aspettative.

I Punti di forza delle Dolomiti Bellunesi e Fiulane
Uno punti di forza delle Dolomiti Bellunesi e Friulane è l’essere più naturali e meno votate al turismo massificato rispetto ai vicini. Gli ospiti del territorio, che comunque sono invitati a visitare la totalità della zona UNESCO, possono contare nelle zone bellunesi e friulane su un territorio molto più naturale e meno modificato dalle esigenze turismo di massa; luoghi, sostanzialmente, consacrati ad un turismo naturalistico, culturale, intimo e consapevole.
Silenzio. Pace. Rispetto del Territorio. La mancanza, spesso lamentata, di un piano di sviluppo turistico a lungo raggio, quantomeno nella Provincia di Belluno, ha paradossalmente permesso di sfuggire a quell’opera di “rielaborazione creativa” della tradizione culturale che imbelletta in maniera piacevole ma artificiosa il marketing dei Vicini autonomi, e proprio grazie a queste “lacune” oggi i visitatori possono davvero trovarsi in un originale borghetto dolomitico fuori dal tempo invece che in un complesso di wellness hotel. Nessuno dice che una proposta sia migliore dell’altra, è, come di diceva, solo questione di aspettative. Se sei stufo di trappole per turisti, dai un’occhiata alla nostra sezione di presentazione del territorio Agordino e leggi perchè l’Agordino è il vero Cuore Green delle Dolomiti!
Tantissime Dolomiti. In territorio Agordino (Unione Montana Agordina, Provincia di Belluno, Regione Veneto) si ha l’occasione, unica nel panorama delle valli dolomitiche, di ammirare da vicino ben 4 dei 9 sistemi delle Dolomiti UNESCO; una ricchezza di cime e sistemi impareggiabile, che non lascia delusi i veri amanti della montagna dolomitica. Le nostre sette valli e i nostri 16 Comuni vi attendono in Agordino, il Cuore geografico delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, per mostrarvi quanto sia grandioso lo scenario dei Monti Pallidi.
