Val Ombretta e Rifugio Falier, il Giro del Col di Luna ai piedi dell’Agner, la Ferrata Via Normale sul Civetta
Escursioni in Agordino, il Cuore delle Dolomiti
Durante qualche giorno di vacanza in questo splendido e caldo mese di Agosto nelle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO abbiamo fatto qualche giretto nelle nostre montagne, godendoci il sole, gli stupendi panorami ed i colori estivi dei Monti Pallidi qui in Agordino, il Cuore delle Dolomiti; per qualche giorno siamo stati accompagnati anche da amici provenienti da fuori provincia ai quali abbiamo ben volentieri mostrato alcune delle escursioni e delle passeggiate più rappresentative che si possono fare qui da noi. Da qui l’idea di collegare tre delle nostre giornate ferragostane nelle Dolomiti in un unico articolo, scegliendo altrettanti itinerari nella nostra zona (uno nella Conca Agordina, uno in Val Cordevole più o meno nel centro dell’Agordino ed uno in Alto Agordino) che vanno da un livello molto semplice a qualcosa di decisamente più impegnativo; lo scopo dell’articolo è quello di fornire ai nostri lettori alcuni spunti interessanti per trascorrere qualche giorno in Agordino da dedicare all’escursionismo, ovviamente tenendo bene in mente che queste sono solo tre di una miriade di esperienze a piedi che si possono fare nel Cuore delle Dolomiti. Come sempre l’invito è quello di venire a trovarci per vivere in prima persona la magia e il fascino delle Dolomiti in tutte le stagioni.
Val Ombretta: Passeggiata al Rifugio Falier (Rocca Pietore – Marmolada)
Il sentiero che si snoda dalla celebre località turistica di Malga Ciapela al Rifugio Onorio Falier in Val Ombretta (Comune di Rocca Pietore in Alto Agordino, località turistica nota come Marmolada) non è certamente un itinerario che abbisogni di presentazioni: si tratta di una delle passeggiate più amate dai nostri visitatori data la bellezza dei paesaggi che si incontrano attraversano la valle glaciale ai piedi della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, e la grande facilità dell’escursione che ben si adatta alle esigenze delle famiglie con bambini e degli escursionisti non più giovanissimi o non allenati. In una calda e tersa giornata di sole siamo partiti dalla località di Malga Ciapela, stazione di partenza della celebre Funivia della Marmolada, alla volta della Val Ombretta seguendo la strada asfaltata che presto di trasforma in sterrata.
La prima parte dell’itinerario che sale da Malga Ciapela presenta un tratto di salita che può scoraggiare chi voglia semplicemente passeggiare senza molto sforzo; la vista del meraviglioso fondovalle della Val Ombretta, raggiungibile in mezz’ora o poco più, è sufficiente comunque sempre a ripagare anche il più pigro escursionista della fatica che, tutto sommato, non è poi molta.
Ai piedi dell’impressionante parete sud della Marmolada (2° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO) si estende la Val Ombretta, uno degli angoli più affascinanti dell’Agordino: in questo luogo suggestivo e panoramico l’uomo e le sue necessità di allevamento e produzione di latticini convive da secoli con un contesto naturale intatto e meraviglioso; come sempre, poche parole e qualche foto non rendono adeguatamente giustizia alla bellezza di un luogo che vi consigliamo assolutamente di andare a visitare, nel caso non lo conosceste ancora. In loco è altresì possibile acquistare i prodotti caserai direttamente dai produttori locali, quindi se amate formaggi e insaccati delle Dolomiti avete un motivo in più per visitare la Val Ombretta.
Dal fondovalle della Val Ombretta si raggiunge in un’altra mezz’ora di Rifugio Onorio Falier (2047 metri d’altitudine), per alcuni punto di arrivo, per altri ottimo punto d’appoggio prima di proseguire oltre con l’esplorazione dei sentieri, ferrate e vie d’arrampicata della zona; il rifugio è sempre molto trafficato durante tutta la stagione di apertura, solitamente da giugno alla penultima domenica di settembre; il Falier è apprezzato tanto per la posizione con vista panoramica su Marmolada, Val Ombretta, Sasso Bianco, Pelmo, la parete nord del Civetta, quanto per l’eccellente cucina di montagna che propone, caratterizzata dai sostanziosi piatti tipici agordini come il Pastim (Pastin in altre zone del Bellunese), il formaggio di malga fuso o alla piastra e l’immancabile polenta, serviti molto cordialmente dai gestori del rifugio. Al rientro vi consigliamo di visitare anche la bellissima borgata di Sottoguda, abitato molto caratteristico con tanti fienili e costruzioni antiche e botteghe di fabbri e scultori del legno.
Al Giro del Col di Luna abbiamo dedicato questa primavera un intero articolo (clicca qui), perciò non ci dilunghiamo molto; come promesso siamo tornati a fotografare l’imponente parete orientale dell’Agner, la montagna degli Agordini, con la bella stagione, sicchè le differenze nei colori di alberi e prati rispetto al precedente articolo sono evidenti.
Sempre una bellissima passeggiata di media difficoltà, percorribile praticamente tutto l’anno, il Giro del Col di Luna sa regalare senza molto sforzo delle vedute affascinanti sull’Agner e sulle vette della Conca Agordina (Civetta–Moiazza-Framont, Tamer-San Sebastiano, Monte Celo, Talvena, Schiara, Monti del Sole); il paesaggio ed i bellissimi giochi di luce che spesso interessano il Passo di Luna sono poi un’ulteriore motivo per spendere una giornata esplorando le falde dell’Agner, una delle vette più conosciute delle Pale di San Martino (3° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO).
Lungo l’itinerario del Giro del Col di Luna eccellente punto d’appoggio è il Rifugio Scarpa Gurekian (1735 metri d’altitudine), ex atelier del nobile veneziano Enrico Scarpa ed oggi ottimo Rifugio CAI che offre vitto e alloggio; da qui si raggiunge il Col di Luna in circa un’ora e poi si scende alla frazione di Domadore a Frassenè (Comune di Voltago Agordino). Nei boschi che scendono a Domadore, come avevamo scritto nel precedente post sul Col di Luna, ritroviamo i giganteschi formicai che non mancano di attirare la curiosità dei turisti che incontriamo.
Splendida escursione, il Giro del Col di Luna si completa in quattro – cinque ore, ovviamente però vi consigliamo di prendervi tutto il tempo di una giornata per visitare bene questo itinerario e la sua interessante offerta paesaggistica e naturale se non ci siete mai stati. Consigliata la visita al Parco dei Laghetti di Frassenè dopo l’escursione.
Ferrata Via Normale sul Civetta (partenza dalla Val di Zoldo)
Nell’unica giornata di foschia e nuvole delle ferie di Ferragosto (che è iniziata comunque con gli splendidi colori dell’Enrosadira) raggiungiamo Malga Grava dalla frazione di Goima subito dopo il Passo Duran nel territorio dei nostri amici e vicini della bellissima Val di Zoldo; l’obiettivo è la vetta del Civetta (3220 metri d’altitudine – 3° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, gruppo Moiazza-Civetta, sistema Dolomiti di Zoldo nella classificazione internazionale delle Alpi SOIUSA), il Re delle Dolomiti, una delle cime più conosciute ed apprezzate delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, da raggiungere attraverso la famosissima Via Normale, una ferrata decisamente impegnativa che conduce ai quasi 3000 metri del Rifugio Torrani (da qui si prosegue a piedi per la cima del Civetta, situata 200 metri sopra il rifugio).
Prima volta sul Civetta per alcuni di noi, prima ferrata in assoluto per altri, ci siamo approcciati alla Via Normale con tutta la serietà ed il rispetto che il Civetta richiede: questa splendida montagna, gigantesco colosso dolomitico dalla forma inconfondibile, può essere un luogo estremamente pericoloso per escursionisti che prendano sotto gamba i pericoli dell’esplorazione in quota su sentieri attrezzati. Abbiamo quindi noleggiato l’attrezzatura da ferrata per chi ne era sprovvisto (in zona ci sono moltissimi negozi che effettuano questo servizio) ed abbiamo affrontato la risalita dal Passo del Tenente al Rifugio Torrani con calma ed estrema attenzione; ricordatevi che per questo genere di escursione sono quanto mai consigliate le Guide Alpine della zona, tra le quali segnaliamo Marco Begamo di InDolomites; spendere qualche soldo in più per aumentare la sicurezza è sempre una mossa consigliabile, specialmente se non conoscete già la zona dell’escursione.
Durante l’avvicinamento la giornata si preannuncia fantastica; mentre ci avviciniamo però all’attacco della Via Normale, iniziano a salire rapidamente le nubi, tanto che iniziamo la ferrata circondati da una fitta coltre di vapore che limita moltissimo la visibilità; sono questi piccoli inconvenienti della montagna che ci sentiamo di dover raccontare per descrivere fedelmente ai nostri lettori le Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO così come sono, con i loro pro e contro; ritorneremo certamente sul Civetta per qualche foto panoramica il prima possibile.
La salita lungo la Via Normale è generalmente di difficoltà media ma presenta dei punti in cui è bene prestare molta attenzione; non solo nei punti attrezzati, ma anche in alcuni passaggi senza cordino che all’apparenza possono sembrare facili ma che possono celare pericoli anche notevoli. Un semplice sbaglio può essere fatale; è bene che siate consci del pericolo prima di affrontare qualsiasi genere di escursione nelle Dolomiti, e le ferrate sono tra quelle che richiedono la massima cautela.
Dopo una salita bella e stimolante, malgrado le avverse condizioni atmosferiche (per fortuna non piove e fa abbastanza caldo nonostante le nuvole), arriviamo finalmente al Rifugio Torrani (2984 metri d’altitudine): si tratta di uno dei rifugio più “estremi” delle Alpi, trovandosi a quasi 3000 metri d’altitudine appena sotto la cima del Civetta, dove nevica spesso e volentieri anche d’estate. Il Rifugio Torrani è piuttosto spartano nell’architettura, ma al contempo non manca di nulla; mentre ci rifocilliamo con un ottimo piatti di uova e speck parlando con il gestore, il mitico Venturino, valutiamo se raggiungere la cima malgrado il maltempo o rinviare ad un’altra spedizione. Alla fine ci teniamo troppo per desistere: il Civetta è una meta affascinante, e ci sentiamo elettrizzati di poterne raggiungere la cima e di trovarci sul tetto delle Dolomiti; chiediamo un parere anche al gestore, che ovviamente conosce la zona e l’evolversi delle condizioni meteo del Civetta come nessun altro.
La salita alla vetta del Civetta richiede altri 40 minuti; l’itinerario è privo di punti attrezzati e richiede pertanto anche qui molta attenzione; giunti alla vetta, riusciamo a rimanere sbalorditi per il panorama nonostante le nubi: molto al di sotto delle mura completamente verticali della parete nord del Civetta ecco il Lago di Alleghe, Alleghe e buona parte della Val Cordevole, uno spettacolo decisamente impressionante e grandioso che merita un servizio fotografico appropriato con condizioni climatiche ottimali; cercheremo di tornarci il prima possibile per rendere giustizia adeguatamente a questo luogo spettacolare.
La discesa la affrontiamo anche questa con molta calma, ritornando al punto di partenza dopo circa 10 ore di escursione; la Via Normale è una ferrata molto bella ed impegnativa, sicuramente consigliata se amate questo genere di itinerari e se siete ottimi conoscitori delle escursioni in montagna. Se siete insicuri ma volete comunque visitare la cima del Civetta in tranquillità, rinnoviamo l’invito a rivolgervi alle Guide Alpine della zona, professionisti della montagna che esercitano questo tipo di attività in maniera certificata e che possono rendervi l’ascesa (e la discesa) dal Civetta molto più facile.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.