Da Falcade al Rifugio Mulaz
Una passeggiata nelle meravigliose Pale di San Martino
Agordino Dolomiti
Ciao a tutti gli Agordino Lovers e bentornati sulle pagine del nostro blog!
Nella speranza che questo piccolo articolo vi trovi tutti bene ed in salute, partiamo finalmente con qualche bella escursione estiva da fare in Agordino, il Cuore delle Dolomiti!
E dove andiamo oggi, vi chiederete? Cosa volete fare, ragazzi? Una passeggiatina, un’escursione facile? Magari una cosa non troppo complicata ma comunque emozionante e suggestiva? Qualcosa che vi porti in un luogo famoso e frequentato ma con un sentiero originale e poco battuto? Beh, forse abbiamo quello che fa per voi. Pronti a partire? Via, bando alle ciance, andiamo a scoprire insieme un altro meraviglioso angolo del Cuore delle Dolomiti!
L’escursione perfetta a Falcade?
Oggi parliamo (finalmente!) di una magnifica escursione, piuttosto facile, che magari qualcuno di voi ha già fatto, o magari andrà a fare quest’estate: la salita al Rifugio Mulaz dal villaggio dolomitico di Falcade in Val Biois. Un must direte voi che già la conoscete; una bella idea (si spera) per chi non ne ha mai sentito parlare.
Diciamo finalmente perché, nonostante questa sia forse una delle escursioni più palesemente “da fare” a Falcade, non avevamo mai avuto modo di scrivere nemmeno due righe sulla Val Focobon. Rimediamo quindi più che volentieri parlando adesso della spettacolare salita al Rifugio Mulaz dal villaggio dolomitico di Falcade in Val Biois.
Tutti conoscono bene il Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz, ovvero uno dei rifugi più amati e frequentati delle Pale di San Martino e di tutte le Dolomiti UNESCO. Certamente molti di questi conoscono già le vie d’accesso al rifugio dalla Val Venegia e dal Passo Valles; abbiamo invece trovato pochissimo, ma veramente solo qualche accenno sulla salita da Falcade. E come sa bene chi ci segue da un po’, non siamo per nulla bravi a resistere al richiamo di una spettacolare giornata di sport ed emozioni nei nostri amati Monti Pallidi; in questo articolo la nostra recensione della salita al Rifugio Mulaz da Falcade, che speriamo vi piaccia!
Tre, due, uno… Via!!!
Un po’ perché di sentieri da scoprire e raccontare in Agordino ce ne sono a bizzeffe, un po’ mal consigliati da qualcuno che descriveva il Sentiero CAi 722 come una inutile sfacchinata nella selva incolta e poi sotto il sole cocente, non avevamo mai percorso la strada che conduce da Falcade al Rifugio Mulaz. L’ennesima riprova del fatto che le esperienze vanno vissute in prima persona per poter adeguatamente giudicare; va bene informarsi da varie fonti, ma il miglior giudizio per qualsiasi cosa è, alla fine, quello che deriva dall’esperienza diretta. Nel nostro piccolo in questo blog sproniamo chi ci legge a venire a vedere di persona quanto è grande e bello in Cuore delle Dolomiti, e questo da molti anni a questa parte.


Il Sentiero CAI 722 è veramente molto pratico e comodo. Parte poco distante dal ponte sul Torrente Biois in Via Focobon a Falcade, in corrispondenza del famoso cippo alla memoria del Maggiore Tilman (del quale abbiamo parlato nell’articolo dedicato alla Via Tilman la scorsa estate). Per incrociarlo, in soldoni, basta raggiungere il Camping Eden e proseguire lungo la traccia boschiva che si para d’innanzi superato il succitato cippo memoriale ed il Biois. Se non sapete cosa sia la Via Tilman che collega Falcade ad Asiago, potete leggere il nostro articolo dedicato dell’estate scorsa. Impossibile sbagliare!




Contrariamente a quanto ci aspettavamo, come si diceva, il Sentiero CAI 722 che risale la Val Focobon è non solo piacevolissimo, ma anche perfettamente curato ed assolutamente spettacolare dal punto di vista dei paesaggi.
E anche qui riscontriamo una conseguenza molto positiva di un evento che di positivo sembrava avere ben poco: ovvero che nonostante Vaia sia stata probabilmente la catastrofe naturale più rilevante degli ultimi decenni, è stata anche un’occasione unica per ripulire, ripristinare, risistemare ed addirittura creare sentieri escursionistici nelle Dolomiti. Sentieri che, altrimenti, mai avrebbero rivisto la luce, continuando ad essere lentamente ed inesorabilmente fagocitati dalla vegetazione. Ed un sentiero che non viene percorso, come dicevamo qualche mese fa nel caso della Via Tilman, è un sentiero morente se non addirittura già morto, destinato ad essere dimenticato.


Anche il Sentiero CAI 722 ha beneficiato di una massiccia opera di sistemazione, che include la rimozione di tutti gli schianti dalla traccia (o l’aggiramento di schianti, laddove non sia possibile rimuoverli) per tutta la partenza del sentiero e l’eccellente ripristino delle indicazioni: la visibilità dei segnavia lungo tutto il percorso escursionistico è perfetta e molto ordinata.






Ulteriore piccolo punto a favore della salita al Rifugio Mulaz da Falcade: fino a Casera Focobon si incede quasi sempre ben riparati dagli alberi, quindi almeno metà del dislivello positivo si fa al fresco ed all’ombra invece che sotto l’impietoso sole estivo. Anche qui, molto ma molto meglio di quanto ci aspettassimo!


Da Falcade a Casera Focobon si copre sostanzialmente metà del disilvello positivo di tutta la salita fino al Mulaz; servono si buone gambe, come si diceva, ma nulla di particolarmente spaventoso o impossibile dal punto di vista fisico. Inoltre, come dicevamo, salendo la mattina si beneficia dell’ombra e del fresco pur risalendo la stretta ed affascinante Val Focobon.
Immediatamente prima di raggiungere Casera Focobon il bosco si apre improvvisamente e la luce abbaglia per qualche istante: davanti agli occhi uno dei più splendidi esempi di panorama montano che il nostro Pianeta abbia da offire: la Val Focobon, una casera rustica adagiata su un prato disseminato di fiori, un ameno torrente di montagna, e naturalmente le temibili, sublimi punte della Trinità del Focobon. Uno spettacolo bello da togliere il fiato.


Si sale per un buon chilometrino di dislivello, quindi ovviamente lungo la salita si suda e ci si sforza. Tutte cose che sono comunque ampiamente ripagate da quello che si vede e che si sente.
Da qui in avanti comincia l’ambiente prettamente alpino, gli alberi scompaiono ed inizia il momento più bello dell’escursione: quello in cui si transita ai piedi dei Giganti delle Dolomiti.
Cima Campido è una meraviglia da gustarsi mentre si sale; ma il Focobon in generale è un tripudio di picchi verticali, geometrie che sembrano impossibili, riccioli quasi rococò. Uno spettacolo veramente incredibile.


Il cicaleccio divertito dei turisti che affollano il Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz ci strappa dallo stato di profonda trance onirica nella quale il transitare completamente soli e così vicini a questi incredibili monumenti naturali ci ha gettato. Ci sta, è luglio, è una meravigliosa giornata di sole, di là, pensiamo divertiti, si sale con poco sforzo sia dalla Val Venegia che dal Passo Valles; ora conosciamo un’altra bella escursione per raggiungere questo luogo.


Veramente bello vedere come tante persone si godano la vita tra le Dolomiti in una giornata come questa; e dopo una bella camminata, che sia facile o più impegnativa, è bello trovare ad accoglierti un’attività come il Mulaz. Al Rifugio Mulaz troviamo subito un sorriso, un buon panino con lo speck e un paio di birre; davvero un servizio veloce e cortese, nonostante i tanti avventori e l’ora di punta.
Si arriva al Rifugio Mulaz da Falcade in 3 orette; tempo sempre indicativo, ovviamente. Si sale comunque di un buon mille metri e più di dislivello, quindi consigliamo questa escursione a chi se la senta di camminare in montagna per una giornata intera. Se siete in zona quest’estate, il Rifugio Mulaz è sicuramente una delle mete o tappe escursionistiche da tenere a mente; e se siete in cerca di una passeggiata un po’ più sportiva della Val Venegia o del Passo Valles, adesso sapete che potete salire e divertirvi facendolo anche comodamente da Falcade. Assolutamente consigliato!
Si può rientrare poi a Falcade con diverse soluzioni, tra cui ridiscendere a valle per la via dell’andata. Torneremo sicuramente qui presto per consigliarvi qualche altro giretto interessante e magari poco conosciuto della Val Biois.
Noi invece per il rientro, con una breve deviazione lungo l’Alta Via 2, ci siamo trovati all’imbocco del Passo delle Farangole, che rivediamo con una certa emozione dopo 3 anni (eravamo già passati di qui in occasione del nostro articolo sulla Banca de le Fede. Un buon punto d’osservazione sull’Altopiano delle Pale di San Martino e sul Ghiacciaio della Fradusta.




Dopo aver doppiato l’impressionante Passo delle Farangole ed esserci girati per ammirare lo straordinario spettacolo delle Quattro Dita, abbiamo seguito il sentiero CAI che conduce a Pian de le Comelle invece che seguire la Banca de le Fede, come la volta precedente.
La discesa degrada velocemente verso il pianoro custodito nel cuore delle Pale di San Martino, con l’enorme e caratteristica Torcia di Valgrande in vista. Che dire… sicuramente uno dei posti più suggestivi e particolari delle Pale di San Martino, lunare e surreale (come l’Altopiano stesso), suggestivo ed indimenticabile.


A chiusura dello stranissimo pianoro incastonato tra i monti, il bellissimo (contrariamente al nome che porta) Orrido delle Comelle, uno dei canyon dolomitici più incredibili delle Dolomiti UNESCO, che finisce nelle due stupende Cascate delle Comelle ed infine con il meraviglioso pianoro di Pian de le Giare a Gares. Un viaggio tra panorami unici e veramente da sogno.




L’escursione al Rifugio Mulaz da Falcade è quindi fattibilissima e molto meno pesante di quanto comunemente si pensi. Se siete dei buoni camminatori, vi piace il dislivello e non vi spaventa una giornata di escursione nelle Dolomiti, questo sentiero è sicuramente una delle opzioni per ore veramente liete nei Monti Pallidi.
Ci vediamo prestissimo per nuove storie ed avventure dal Cuore delle Dolomiti – Stay tuned!
In questi giorni, a partire dagli ultimi weekend di maggio e poi per tutto giugno e poi luglio, abbiamo notato con piacere come ci siano veramente moltissimi visitatori nel nostro amato territorio Agordino; e questo non solo nei centri turistici maggiormente frequentati, ma anche nelle remote borgate di Comuni fuori dalle consuete rotte turistiche ed in altri luoghi inconsueti.
Buona parte dei nostri visitatori sceglie il Cuore delle Dolomiti per sfuggire quando può alla calura delle città; sicuramente inoltre, dopo due anni di pesanti limitazioni alla libertà di movimento e di interazione, le persone hanno voglia più che mai di uscire e cercarsi un posticino tranquillo in cui godersi la bellezza della Natura. Sia quale che sia il motivo, ci auguriamo che questa notevole presenza turistica sia foriera di una prospera stagione turistica per le Dolomiti e non solo, per tutti i lavoratori nei Turismo e Servizi e per le persone che fanno dell’accoglienza la propria professione. Un grande “in bocca al lupo” a tutti gli operatori, e un caloroso benvenuto a tutti gli ospiti del Cuore delle Dolomiti nell’estate 2022!