Catena del San Sebastiano
Dolomiti teatro dell’Enrosadira
Il Gruppo del San Sebastiano è una maestosa ed imponente catena montuosa delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO situata a cavallo tra la Conca Agordina (la parte meridionale dell’Agordino) e la Val di Zoldo, in Provincia di Belluno, Regione Veneto.

Per quanto concerne la classificazione SOIUSA, la Catena del San Sebastiano è inclusa nel Supergruppo Dolomiti Meridionali di Zoldo o Dolomiti Agordine e nel Gruppo del San Sebastiano-Tamer, mentre per la Fondazione Dolomiti UNESCO il San Sebastiano rientra nel macrogruppo Pale di San Martino, San Lucano, Vette Feltrine e Dolomiti Bellunesi, 3° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati dall’UNESCO.




La Catena del San Sebastiano si compone di tre cime distinte: San Sebastiano (la cui cima più elevata è la Cima Nord con i suoi 2488 metri d’altitudine), la vetta che più si avvicina al Passo Duran e quindi la più settentrionale del gruppo; il Monte Tamer (la cui cima più alta è il Tamer Piccolo con i suoi 2550 metri); il Monte Moschesin (il cui punto di massima elevazione è il Castello di Monschesin, 2499 metri) delimitato a sud dalla Forcella del Moschesin che segna la fine del gruppo.



Molto selvaggio, frastagliato ed impressionante nella sua faccia rivolta sulla Val di Zoldo, il Gruppo del San Sebastiano presenta un aspetto monolitico e massiccio sul lato opposto, quello che domina su La Valle Agordina e sull’intera Conca Agordina. Le sue facce superbe e svettanti sono famose per la forte Enrosadira che colora il San Sebastiano al tramonto nella Conca Agordina. Se siete appassionati di questo spettacolare fenomeno dolomitico, il San Sebastiano è la montagna giusta per osservare le tinte dell’Enrosadira al tramonto.





L’avvicinamento più facile al San Sebastiano dalla Conca Agordina si ha da Pian de Caleda seguendo le indicazioni per Focella Moschesin (lungo la famosissima Alta Via delle Dolomiti n. 1) o dal Passo Duran che è dominato da questo gruppo e dalla prospiciente Moiazza. Il gruppo è circondato da una serie di famosi sentieri escursionistici e le tre cime della catena si raggiungono tutte a piedi, con difficoltà differenti (Cima Nord è la più accessibile, il Castello di Moschesin la più impegnativa).



Nei pressi di Forcella Moschesin si trovano i ruderi della Casermetta di Forcella Moschesin, un importante avamposto militare del Regno d’Italia edificato a difesa dei valichi alpini all’acuirsi delle tensioni internazionali di fine ‘800. Il monumento è il punto di partenza dell’itinerario storico-culturale La Montagna Dimenticata, un trekking plurigiornaliero di 40 chilometri proposto dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che parte da Forcella Moschesin, attraversa le Creste di Vallaraz e il Monte Celo, lambendone le principali fortificazioni della Grande Guerra, tocca il Centro Minerario di Valle Imperina, sale sul Sasso di San Martino e raggiunge infine il Centro Minerario di Vallalta. Un’altra via escursionistica che parte da Forcella Moschesin è la Via del Capitaniato.


Come punti di appoggio escursionistici, la Catena del San Sebastiano offre il Rifugio San Sebastiano e il Rifugio Cesare Tomè, entrambi collocati sul Passo Duran e alloggi consigliati per gli escursionisti impegnati nell’Alta Via 1 Braies – Belluno. Le casere Casera Roa e Casera Moschesin sono invece due ripari gratuiti e sempre aperti che costituiscono ottimi punti d’appoggio in caso di maltempo o per un picnic in quota.


