Il Paesaggio Dolomitico
Cosa rende uniche le Dolomiti?
Universalmente noto per la sua bellezza unica nell’ambito dei panorami montani mondiali, il paesaggio dolomitico costituisce una casistica propria e ben definita che è alla base dell’immensa popolarità di cui godono le Dolomiti tra gli amanti della montagna.
Noi che nelle Dolomiti ci siamo nati e ci viviamo da sempre, siamo troppo spesso abituati a dare per scontati gli aspetti estetici unici di queste montagne spettacolari e grandiose, dal momento che le abbiamo sempre viste e ci siamo abituati a vivere all’ombra di questi superbi giganti. Leggiamo invece sempre con piacere ed orgoglio la meraviglia negli occhi di chi visiti le Dolomiti e si trovi davanti a questo meraviglioso spettacolo della Natura, e ci chiediamo spesso cosa si provi ad ammirare questo Patrimonio UNESCO per la prima volta. Oggettivamente, quali sono le caratteristiche uniche del paesaggio dolomitico? Cosa rende le Dolomiti esteticamente diverse da tutte le altre montagne del mondo? Proviamo a rispondere insieme a questi quesiti.

Banalmente, possiamo partire dicendo che il paesaggio dolomitico è facilmente riconoscibile per alcune caratteristiche peculiari della zona dei Monti Pallidi, quali ad esempio, una su tutte, la verticalità delle pareti delle Dolomiti, e ancora la varietà delle formazioni montuose, la monumentalità delle cime (che “sembrano sbucare direttamente dal suolo”, utilizzando le parole di Leopold von Buch), i contrasti cromatici tipici e assolutamente particolari.
Probabilmente, sono proprio gli insiemi di elementi eterogenei i fattori che più contraddistinguono queste montagne dal resto del mondo e che contribuiscono a conferire al panorama quel tocco architettonico e magico delle Dolomiti. In tutto il territorio dolomitico, il paesaggio dell’ambiente alpino risulta costituito da una serie di contrapposizioni piuttosto evidenti che hanno saputo attirare l’attenzione di artisti, scienziati, scrittori fin dalla fine del 18° Secolo (per approfondire, vedi La Scoperta delle Dolomiti).

La suddivisione orizzontale del paesaggio
Osservando le Dolomiti, salendo dal basso verso l’alto, possiamo già da subito individuare alcune sezioni orizzontali che suddividono il panorama dolomitico.
Ad un primo livello, le Dolomiti presentano un’ampia base, modellata con forme ondulate e dolci; salendo verso l’alto, appare un secondo livello composto da un mantello di materiale detritico che circonda la base delle strutture rocciose. Salendo ancora, troviamo una serie di elementi orizzontali che interrompono la verticalità delle cime, creando vaste balconate con colori forti e contrastanti. L’ultimo livello è costituito dalle forme perfettamente verticali delle bianche formazioni dolomitiche, caratterizzate da forme grandemente eterogenee e dall’elevazione che le stacca nettamente da terra.

I colori delle Dolomiti
I colori sono un’altra importante peculiarità dei Monti Pallidi. I contrasti cromatici si notano sia nella composizione del paesaggio, sia nel variare della luce nel corso della giornata.
Per quanto riguarda il primo aspetto, si passa dai toni candidi dei ghiaioni e delle cime al verde dei pascoli e boschi alla base dei rilievi, sostituiti da toni più caldi in autunno. Osservando gli stessi rilievi, si nota poi come la dolomia stacchi nettamente dalle tinte più scure delle formazioni di origine vulcanica, accentuando ulteriormente la dinamicità del paesaggio già molto accentuata dalle forme irregolari dei colossi delle Dolomiti.
Per quanto riguarda invece l’influsso che la luce ha sulle Dolomiti, è facile notare come, in qualunque momento della giornata le si osservi, queste maestose vette sono impreziosite da una ricchezza cromatica senza eguali. A motivo della loto struttura minerale specifica, le Dolomiti variano dai colori caldi ed accessi delle albe e dei tramonti (il fenomeno noto come enrosadira) alle tinte pallide e diafane delle ore centrali della giornata, fino ad arrivare all’illuminazione lunare che conferisce alle Dolomiti un aspetto magico ed ultraterreno.

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