Tradizioni di San Niccolò da Bari
In Agordino, il Cuore delle Dolomiti, c’è una lunga tradizione popolare e religiosa collegata alla figura di San Nicola da Bari.
In passato, prima che la festa del Natale venisse adottata nella sua forma moderna e globalizzata, era San Niccolò che portava doni ai bimbi buoni. La tradizione popolare legata a questo Santo è ancora presente nelle nostre valli e costituisce un aspetto curioso e divertente da condividere con gli amanti delle Dolomiti ed i tantissimi ospiti del nostro territorio.
Nella notte del 5 Dicembre, la vigilia del giorno di San Nicola di Bari, prima di andare a letto, i bimbi preparavano con i genitori un’offerta al Santo: veniva preparato un bicchiere di vino per il Santo ed un pugno di fieno ed un po’ di sale su un piattino per l’asino che tradizionalmente accompagnava il vegliardo nel suo peregrinare di casa in casa. L’offerta veniva messa fuori dalla porta d’ingresso della propria abitazione. Durante la notte, il Santo e l’asino consumavano l’offerta e lasciavano dei doni per i bimbi, nel caso che questi fossero stati buoni durante l’anno, e del carbone nel caso che non fossero stati abbastanza diligenti. La tradizione, seppur ridimensionata in tempi recenti, continua ad essere portata avanti dalle famiglie Agordine alla vigilia del giorno di San Nicola.
Un’altra bella tradizione ancora attuale è quella che si svolge a Le Ville di Agordo (Toccol, Parech, Prompicai e Farenzena, più Piasent): il giorno della vigilia di San Nicola, i bimbi di Agordo si ritrovano al pomeriggio e sfilano per questi abitati suonando i campanelli per richiamare l’attenzione del Santo. San Nicola arriva poi puntualmente per distribuire i doni ai bambini, e segue una piccola festa con dolci e té caldo. Fino a qualche anno fa, durante la mattina della vigilia, il Santo visitava anche i piccoli degli asili della Conca Agordina, portando caramelle e piccoli regali.