Monti del Sole e Feruch
Il fascino selvaggio delle Dolomiti
I Monti del Sole sono splendide vette delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO situate a cavallo fra la Conca Agordina e la Valbelluna in Provincia di Belluno, Regione Veneto.
Secondo la Classificazione Internazionale delle Alpi SOIUSA, i Monti del Sole rientrano nel supergruppo Pale di San Martino-Feruch (Sottogruppi Feruch e Monti del Sole); il gruppo dolomitico denominato Monti del Sole comprende secondo la SOIUSA i sottogruppi del Piz di Mezzodì, delle Stornade, delle Coraie ed il Gruppo dei Feruch.
Per la classificazione creata dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, queste vette sono incluse nell’ampio sistema Pale di San Martino, San Lucano, Vette Feltrine e Dolomiti Bellunesi, il 3° dei 9 sistemi Dolomiti UNESCO individuati dall’Ente internazionale quale Bene Patrimonio dell’Umanità.
La superficie totale dei Monti del Sole li vede inscritti nell’area protetta del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, una delle riserve naturali dello Stato Italiano. Per quanto concerne la collocazione istituzionale, il gruppo dei Monti del Sole è situato interamente in Provincia di Belluno, Regione Veneto, sia in territorio Agordino (con i Comuni di Rivamonte Agordino e Gosaldo) che dei vicini Comuni di Sedico e Sospirolo.




Monti del Sole
Dolomiti selvagge
Malgrado le dimensioni ridotte delle vette di questo sistema (la cima più elevata è il Piz di Mezzodì o Monte Pizzòn, 2271 metri), i Monti del Sole e i Feruch sono uno dei gruppi montuosi più suggestivi e particolari delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, nonchè uno dei più selvaggi e meno esplorati (e più pericolosi di conseguenza). I Monti del Sole sono sicuramente montagne meravigliose ma che vanno affrontate con la massima serietà e preparazione.
Area straordinariamente bella e selvaggia, teatro di alcune impressionanti esperienze escursionistiche ed alpinistiche come ad esempio la famosa Traversata dei Feruch, il gruppo dei Monti del Sole è attraversato da sentieri scarsamente segnati, spesso inghiottiti dalla vegetazione, e richiede moltissima attenzione. L’utilizzo delle mappe è d’obbligo in questi luoghi, ancora meglio farsi accompagnare da una Guida Alpina se non siete pratici della zona.


Tra queste impervie montagne spese buona parte del suo tempo in montagna anche il celebre romanziere Dino Buzzati, affascinato dalle forme incredibili ed evocative di questi strani rilievi bellunesi nel cuore delle Dolomiti; e si dice che Il Deserto dei Tartari sia stato concepito e sviluppato durante le sue uscite alpinistiche nei Monti del Sole e nelle Pale di San Martino.

Sui Monti del Sole nei pressi della Forcella de l’Om si trova il famoso Bus de le Neole, un gigantesco foro del diametro di 20 metri e profondo circa 200 metri che attraversa diagonalmente i Monti del Sole, oggetto di un nostro articolo (clicca qui); in particolari condizioni, il Bus de le Neole funge da enorme camino per l’umidità che sale dalla sottostante Val Pegolera, fenomeno da cui prende il nome (“Bus de le Néole” significa “Buco delle Nuvole”), creando un effetto tra i più straordinari ed unici della zona dolomitica.

Alla base del Sasso di San Martino nei Monti del Sole, nel luogo noto come la Tagliata di San Martino, sorgono le fortificazioni della linea italiana edificate a partire dalla fine del 19° Secolo come effetto dell’inasprimento dei rapporti tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico. Durante la Grande Guerra, il fronte principale fu la Linea Gialla, ovvero la zona compresa tra Marmolada e Lagazuoi qualche chilometro più a nord, e la guerra non giunse mai alla Tagliata di San Martino che fu fatta detonare dagli Italiani in ritirata; le fortificazioni della Tagliata furono successivamente ristrutturate dall’Organizzazione TODT, ente paramilitare vicino al Terzo Reich, ma anche nella Seconda Guerra Mondiale la guerra attiva non toccò mai il forte. Oggi gallerie, postazioni di tiro ed il Forte della Tagliata di San Martino sono intatti ed a disposizione dei visitatori (al Forte della Tagliata di San Martino abbiamo dedicato questo articolo – clicca qui). Si noti che nella zona della Tagliata di San Martino, punto strategico per il controllo della viabilità in Agordino, era probabilmente presente un castello, il mitico “Castel Gordino“, già dall’anno 1000 (la prima attestazione è comunque del 13° Secolo).

L’avvicinamento più facile ai Monti del Sole dalla Conca Agordina è posibile dalla Tagliata di San Martino seguendo le indicazioni per Forcella de l’Om (la deviazione si incontra salendo verso il Bivacco Le Mandre sulla sinistra) e dalla località di Forcella Franche tra Rivamonte Agordino e Gosaldo.
